giovedì 5 luglio 2007

2005 3 14 - Morti uguali

Non ci possono essere morti di serie A e morti di serie B , ne’ tanto meno a distanza di 60 anni può essere ancora possibile dimenticare, nascondere sotto l’ampia coltre dell’omertà’ fomentata dalla paura o, peggio ancora, falsare la verità su tante vittime. Ciò non significa voler cambiare la Storia che, fino ad ora, e’ stata promossa ed insegnata dai vincitori, poiché spetterà agli Storici ed al Tempo scrivere la Storia di avvenimenti ancora troppo vicini a noi; ma e’ doveroso restituire il ricordo e la dignità ai caduti, militari e civili, che giacciono insepolti in tante foibe, vittime della barbarie partigiana.
Come mai questa società è così disponibile a concedere che maestri islamici insegnino a studenti islamici residenti in Italia una storia di parte agli antipodi di quella dell’Occidente, con quanto ne consegue, mentre quando qualcuno ha cercato di presentare una faccia diversa della storia italiana si è indignata ed ha perseguitato e tacitato i temerari e solo da poco è arrivata a dire che comunque questi caduti non meritano dignità perché hanno combattuto dalla parte sbagliata? Non è che sotto questa strumentalizzazione si stia ancora cercando di trattenere a sé una serie di privilegi, interessi e bonus guadagnati nel tempo per il solo fatto dell’appartenenza alla fazione dei vincitori? Come altrimenti si potrebbe spiegare il macroscopico incremento del numero di combattenti negli anni del dopoguerra rispetto a quanto autonomamente dichiarato nei primissimi momenti dal CNL e dagli stessi capi brigata?
In questo paese si potrà fare politica seria solo se alcune fondamentali verità saranno unanimemente riconosciute e, soprattutto, quando l’altra parte comprenderà che dopo 60 anni non si può ancora odiare l’avversario come è avvenuto solo in Italia; se ciò non avverrà, la storia comunque farà il suo corso e chi continuerà nel male, come per certuni è stato costume, credo che solo del male ne trarrà.

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