giovedì 5 luglio 2007

2005 9 17 - parità di diritti

Tanti extracomunitari usufruiscono del servizio sanitario senza alcun pagamento semplicemente presentando un’autocertificazione che nessuno verifica; mi è stato raccontato che in un paese contermine, durante i giochi alle elementari una bambina araba è stata strattonata da un suo compagno locale, cose sempre avvenute tra i bambini, subito seguita, secondo la legge coranica, dalla reazione violenta del padre della bambina che ha “battezzato” il bambino veneto facendosi “giustizia, e nessuno ha trovato nulla da ridire, la cosa è passata sotto silenzio per paura e per non passare per razzisti; troppi girano con auto in condizioni pericolose e senza assicurazione, ma nessuno ci mette mano, mentre un nostro operaio con problemi per arrivare a fine mese non si sogna di farlo per paura delle sanzioni e succede che debba indebitarsi; le Banche troppo spesso concedono mutui maggiori e con minori difficoltà alle famiglie degli extracomunitari; un bambino è stato investito da un’auto ed la sua comunità ha linciato l’investitore; extracomunitari di ogni nazionalità aprono imprese da noi ed esercitano il lavoro, disfandosi senza scrupolo di materiali inquinanti, facendo lavorare come schiavi loro connazionali, fregandosene delle nostre leggi e di tutte le normative e tutele cui invece le nostre imprese sono tenute e per cui sono sorvegliatissime; aziende straniere importano materiali e prodotti non conformi alle normative nazionali ma a prezzi impossibili per noi, con la conseguenza di mettere in ginocchio aziende ed sulla strada nostri padri e madri di famiglia; per tante famiglie venete è sempre stata consuetudine, non un lavoro visti l’assente o simbolico pagamento, se non addirittura un rito ed una festa la partecipazione alla vendemmia: ora girano gli elicotteri a fotografare dall’alto il “lavoro nero” e così anche i piccoli produttori o smettono o devono meccanizzare la vendemmia, con ovvio aumento dei costi; un amico con una fabbrica nel settore del legno è stato cospicuamente multato perché segnava su apposito registro solo i camion di segatura in uscita e non quelli in entrata: ma come faceva se all’entrata comperava legno e la segatura era solo un prodotto della lavorazione?
Gli hanno risposto di pagare e che la prossima volta “si inventi” le quantità, ed anche lui ormai stufo ha deciso di andarsene in pensione e di vendere l’azienda.
Andiamo avanti così, e razzismo e scontro sociale saranno inevitabili.

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