giovedì 17 settembre 2015

  Corse a 180 all'ora e multe

Leggo oggi che ladro, catturato dai carabinieri dopo fuga a fari spenti fino a Valdobbiadene e velocità raggiunta di 180 km ora  nell’attraversamento anche di centri abitati con rischio gravissimo per gli Altri oltre che per le stesse Forze dell’Ordine sottopagate e depresse dall’andazzo attuale, ha beccato 4 anni e 600 € di multa.
Trascurando i 4 anni che diverranno forse 1 e mezzo se li farà…, va considerata una multa di 6oo € che forse sarà pagata, mi pare corretto confrontare l’assai diversa situazione di tanti automobilisti che hanno preso multe di ca 180 € e che le pagheranno, per essere stati fotografati dal Tutor a ca. 140 km ora avendo superato, con le odierne auto di giorno ed in autostrada e spesso in tratti quasi deserti e spesso per non essersene nemmeno accorti, di soli 10 km all’ora il limite di 130 km ora; oppure a seguito di appostamenti celati. 

I limiti (giusti) sono da rispettare, ma troppe volte sono funzionali ai gestori per non adeguare i tratti e pretendere ugualmente carissimi pedaggi; una sanzione dovrebbe essere educativa, ma se raccolta con sistemi radar troppo spesso nascosti e posizionati in punti stradali con limiti che non si spiegano se non con la necessità di fare cassa, viene patita dai cittadini come un tempo le Gabelle dei signorotti ai danni della povera plebe.

mercoledì 9 settembre 2015

Accoglienza -  Alpini

Egregio Direttore
da tempo seguo i Suoi interventi; provo a commentare alcuni eventi che testimoniano  come in questo Paese i problemi vengano affrontati nella più grande disorganizzazione, in modo superficiale quando non fazioso.

Accoglienza non significa dimenticare i doveri per i nostri connazionali che versano ormai tantissimi in gravose situazioni economiche e di isolamento sociale; accoglienza non è non identificare i migranti, non distinguere tra rifugiati politici, veri bisognosi ed avventurieri clandestini pronti ad asservirsi a mafie e potentati. Accoglienza significa organizzare aiuti che identifichino le persone, distinguano lavoratori da disadattati e malviventi, assicurino lavoro, una casa, una corretta integrazione che comprenda anche il rispetto di regole usi e costumi del Paese che li accoglie; insegnando anche a quanti spesso con arroganza pretendono diritti, non goduti neppure da tanti poveri italiani, che devono guadagnarseli con i doveri, cosa spesso dimenticata anche dagli italiani. Il mercato del lavoro pulito e sporco sta procurandosi manodopera a basso costo, nuovi servi, per gestire quel che resta dell’economica. Troppi nostri giovani, spinti ipocritamente ad abbandonare le attività artigianali che hanno fatto grande il nostro Paese per  conseguire diplomi e lauree sempre più inflazionate, non trovano lavoro che non c’è,  anche non si adattano perché sono stati imboniti di diritti tacendo loro che il lavoro è impegno, sacrificio, volontà, applicazione appassionata, anche senso di appartenenza ad una Patria: ecco pronti i loro  surrogati. Corruzione dilagante, migrazioni, disimpegno dei Più etico e politico, distruzione del senso dello Stato e della Famiglia con sempre meno nascite,  sfacelo dei costumi morali e sessuali, mancanza di idealismo, decadenza della religione, castrazione della fantasia per assenza di prospettive, assenza di modelli positivi, ci stanno così riportando ad un nuovo - vecchio ciclo: la caduta dell’impero d’occidente:
gli anni 70 hanno seminato: pacifismo utopistico contro ogni senso di Patria, sindacalizzazione dei diritti contro ogni dovere regola e disciplina, negazione di ogni meritocrazia dalla scuola al mondo del lavoro, sesso libero e comuni in sostituzione della famiglia, ablazione di ogni freno morale, distruzione degli ancestrali valori fondanti della nostra civiltà;
dagli anni 80 economia e potere hanno tratto la resa di tale semina governando con semplicità un mondo pianificato di fantasmi sprovveduti, prostrati al dio profitto e/o ad ogni forma di permissività e menefreghismo, annichiliti da alcool droghe schifo dilagante e mancanza di futuro, privati della famiglia naturale luogo di educazione cultura e confronto sociale, immersi nelle nebbie di decadenti promozioni europee di famiglie innaturali, limitati da burocrati ed anziani abbarbicati al potere;
già dagli anni 90 la politica ha rinunciato imbelle alla sua funzione di guida dell’economia  in cambio di autopromozione ed interessi, divisa nel trovare soluzioni che avrebbero potuto salvarci ma compatta nella corruzione e nell’antifascismo di requisito, subordinata e correa a poteri che hanno  pianificato la distruzione delle garanzie sociali faticosamente acquisite, divenute eccessive.

Ma, nella schizofrenica estasi del potere e nella ingorda ricerca di nuovi mercati, i demiurgi  hanno oltrepassato il Limite andando a fomentare rivoluzioni in paesi  che hanno iniziato a gustare il lato positivo del benessere, ancora pregni di senso della comunità, di un loro forte senso religioso, di  coraggio e di un forte senso della conquista.
L’11 settembre a NEW YORK l’inizio della fine, l’ISIS la logica conseguenza, e poi…
La Gerrmania con i suoi Paesi satelliti continua la sua guerra di prevalenza economica, l’Ungheria chiude insieme alla Danimarca le frontiere; da sud la marea d’invasione, da nord la chiusura del credito, prima la Grecia ed ora l’Italia, una tonnara in cui la rete si sta chiudendo per la mattanza.
Ogni giorno è testimonianza di come, nonostante i social, le persone si sentano e siano sempre più sole ed isolate, di fatto inibite persino a tentare qualsiasi forma di cambiamento.
Siamo oramai sprovvisti delle idee, dei mezzi, delle guide adatte, del coraggio e della volontà per tentare di farlo e di giovani disposti a mettersi in gioco: le menti se ne stanno andando.
Non possiamo limitarci quindi a criticare i giovani perché vanno a l’Home festival, né meravigliarci che tanti si stordiscano di musica, alcool e droghe: i più cercano solo di stare insieme come hanno sempre fatto tutti i giovani: i padri dei miei coetanei in guerra, già pochissimi dei miei coetanei con l’impegno sociale e politico, i nostri figli per con-vivere; e che taluni cadano schiavi oltre che dei pianificati condizionamenti sociali anche dell’alcool e delle droghe pareggia i conti con le statistiche e dimostra il loro male di vivere; come le depressioni ed i suicidi dimostrano il male di vivere di tanti imprenditori di ben altre età.. 
Non è giustificabile solo meravigliarsi e criticare perché è tempo di esami di coscienza sul nostro impegno etico e civile, sulla nostra volontà e capacità di trovare soluzioni.
Di fronte a tale e tanto scempio storielle di preti progressisti, dimentichi della memoria di tanti italiani Caduti anche per noi, che chiudono le porte della chiesa ad Alpini in preghiera e di Alpini pronti al confronto danno la misura: le vere armi dell’alpino, quelle che tutti si dovrebbe pregare di ritrovare, non solo gli Alpini, erano l’onore, l’amor di patria, il coraggio e la determinazione; la vocazione del prete dovrebbe essere quella di aiutare a trovare Dio anche con l’esempio.

Come ormai fa sorridere il farneticare di vecchi e nuovi apologeti di una strana democrazia in nome della quale si vorrebbero cacciare giovani di  formazioni politiche riconosciute, in nome di un antifascismo da cronicario: dopo 70 anni non si sono resi conto di essere gli strumenti di Poteri che hanno voluto questo Paese debole e diviso? si sono resi conto che la stessa loro storia sta mutando, che destra centro e sinistra non sono più rappresentativi e che le persone, specie i giovani, vanno distinte per onestà intellettuale ed impegno civico? Non è forse tempo che i giovani e meno giovani onesti e concreti interloquiscano senza faziosità per cercare soluzioni ed eliminare i muri per una nuova Unità, per tentare di difendere il futuro di questo Paese  ed il loro?

venerdì 28 agosto 2015

Maestro Giordano Bruno Canella:

Uomo di ampia cultura, combatté per i suoi ideali; come suo alunno  sento di dover ricordare un grande maestro, di quella stirpe estinta di insegnanti quali furono anche mio nonno Luigi e mio Padre Lino, meritevole di avere almeno una strada a Sua memoria. Buon viaggio Maestro.

sabato 7 febbraio 2015

DISCORSO A CASTELBRANDO

Le problematiche che viviamo oggi non avvengono per caso ma rappresdentano la logica conseguenza di decisioni politiche e di potere che hanno avuto inizio con il 68.
Nel dopoguerra, il sistema istituzionale e burocratico aveva continuato a funzionare bene  reggendosi su  leggi e regolamenti chiari e su personale per lo più ancora di epoca fascista istruito alle regole di dovere serietà ed efficienza.
Un sessantotto, che tanti di sinistra ancora vagheggiano con vero nostalgismo come momento di libertà contro la proprietà privata ed ogni tipo di potere, di fatto ha rappresentato il casino imperante, il 6 politico, l’amore libero, l’esproprio proletario, l’anarchia come modello, l’odio per ogni istituzione in una falsa intenzione di libertà e, soprattutto il condizionamento delle masse e di buona parte degli studenti all’utopia marxista/maoista.
Le conseguenze sono state una continua e progressista occupazione della scuola, delle istituzioni, dei servizi pubblici, del mondo del lavoro e persino di parte delle Forze Armate e dell’Ordine e della Chiesa, con apice nei centri del Potere Economico (banche) e Politico e sindacalizzazione generalizzata.
  • E’ stata minata la scuola nel suo rapporto di gerarchia Studente Insegnante sostituendo al concetto millenario del dovere e del merito il diritto allo studio e alla promozione : il demone non ha più parlato sommessamente nell’orecchio del singolo ma con il megafono ha incitato masse instupidite al diritto alla laurea senza fatica: risultato la ovvia selezione della vita, con migliaia di laureati senza posto di lavoro, pochi sottoccupati  e sindacalizzati con stipendi più bassi dell’operaio oggi più ricercato del laureato, perché nessuno vuole più sporcarsi le mani.
  • Dipendenti delle pubbliche istituzioni  asserviti alla tessera di partito che di fatto ridiventano forza elettorale ad ogni occasione utile, per i quali la carriera dipende da fedeltà e raccomandazioni: il trionfo della mediocrità e dell’assenteismo, con dirigenti che per primi si fanno i fatti loro a stipendi fatasmagorici.
  • dipendenti privati pronti ad occupare le aziende invidiosi del padrone ma non altrettanto disponibili a dare per il futuro dell’azienda; giovani che cercano i posti senza responsabilità  non per necessità ma per scelta di vita: la morte dell’ambizione e della sana competizione tra le persone.

La decadenza continua, con ogni valore basilare che forma la nostra Storia di millenni, che ci ha fatto conoscere in tutto il mondo per la nostra fantasia, per la nostra capacità manuale ed artigianale ed artistica,  che è stato sostituito dal dio profitto.
Con la lenta caduta anche della religione e di ogni etica e morale, il consumismo più sfrenato, la corruzione, il menefreghismo generalizzato e  varie forme di perversione anche sessuale oggi imperversano; non c’è spazio per le persone intelligenti (che espatriano o si condannano ad una vita triste), per le persone serie oneste ed applicate, ma soltanto per una pletora di cortigiani, di carrieristi, di opportunisti, di cosiddetti furbi; ogni baluardo degli antichi valori fondanti è stato rosicchiato da schiere di topi comandati dai pifferai dell’economia globale e della politica affaristica.

Per avere potere la sinistra ha prima messo a ferro e fuoco l’economia e lo stato sociale per entrare nella stanza dei bottoni con i Poteri Economici Forti. Poi quando dopo aver rovinato la società ed il mondo del lavoro quando l’operaio italiano ed il laureato italiano non erano più recuperabili ha approfittato della migrazione dei paesi poveri per dare nuovi schiavi al mondo del lavoro, blaterando ed inveendo contro i legalisti che pensano che a casa loro si possa entrare solo se invitati e per la porta principale. 
Ora però i Poteri Forti si stanno anche scrollando di dosso la sinistra, sono decisi a portarci in miseria neomedievale per avviare un nuovo/antico sistema economico con pochi  potenti asserviti  da moltitudini miserabili.
E’ questo il futuro che vogliamo sia destinato ai giovani?
Proprio il Veneto, con la sua memorabile spinta industriale ed economica , che di fatto insieme a poche altre regioni ha mantenuto in piedi l’italia, oggi è quello che patisce maggiormente.
Campagne abbandonate, aziende esportate nella vicina ex jugoslavia, piccole realtà artigianali e professionali sull’orlo del fallimento per costi, tasse e la piaga degli insoluti, attuale malcostume sempre più dilagante a cui nessuno pensa di metter freno, fallimenti e suicidi a ripetizione! Piccolo commercio ucciso dal dilagare dei Centri Commerciali che cominciano ad autoeliminarsi per la crisi economica che risparmia e favorisce solo i potenti; furti e rapine all’ordine del giorno, con bande organizzate da oltre confine che vengono e se ne vanno indisturbate.
E così i veneti cominciano a difendersi da soli!  
Famiglie in crisi economica e, peggio, unità sociale fondamentale oggetto di continui attacchi.
Perchè la famiglia è al tempo stesso nucleo base dello stato e rocca di difesa privata in cui fanno fatica a comandarci e condizionarci completamente al consumo; 4 single spendono di più di una famiglia di quattro persone in cui si condividono la vita in un progetto rivolto al Futuro: da qui attacchi continui volti alla distruzione della famiglia e quindi alla salute dello stato; da qui condizioni di credito migliori agli extracomunitari; da qui l’incentivazione all’omosessualità .
Di fronte a ciò gli Italiani, i Veneti non possono solo piangere ed augurarsi il ritorno di un altro Uomo della Provvidenza perché la Storia partorisce pochi uomini come Benito Mussolini e certo non a distanza di pochi decenni.
Se non facciamo un serio esame di coscienza, per trovare una nuova via, saremo condannati ad un lunga epoca di tenebra culturale sociale ed economica.
Abbiamo visto le colpe di una sinistra utopista ma, per lo più, cosa hanno fatto il Popolo Italiano ed il Popolo Veneto, i nostri concittadini, i nostri Politici di Centro Destra e di Destra  per contrasto?
I cittadini legati al scheo si sono fatti i fatti loro fin ché si poteva; i nostri imprenditori si sono legati alla sinistra, hanno pensato solo al profitto senza alcuna ambizione per il Lavoro né rispetto per i lavoratori; pochissimi si sono adattati ai lavori manuali lasciando spazio ai migranti; i politici  non hanno fatto nulla di efficace per contrastare l’evolversi della situazione; hanno condiviso opportunisticamente sedie e affari con il potere, altri hanno sprecato la maggior parte dell’energia in lotte intestine incapaci di trovare un’unità della Destra sola possibilità vera di cambiamento.
Il mio messaggio, il messaggio di un libero pensatore della destra sociale, più di sinistra della sinistra, che si rivolge ai Giovani è un messaggio di unità ed assunzione di responsabilità, il messaggio di trovare un progetto di unità  dentro  (ed anche fuori) la Destra con idee critiche, concrete e per la base del Popolo dove ognuno deve ritornare a fare il suo dovere prima di tutto ! Senza ammiccamenti ad altri partiti, per costruire le nuove giovani schiere di amministratori del Popolo per il nostro Futuro, abbandonando e rimuovendo tutti gli oltre sessantenni dalle loro sedie radicate insieme alle loro idee e metodi incancreniti, ricordando ache che spesso quello che può apparire un nemico è un possibile amico messo sulla cattiva strada da cattivi maestri che sta a noi convincere non con la violenza ma con la forza delle Idee.

Auguro a tutti che troviamo la Strada.