mercoledì 9 marzo 2011

Italia Unita

In questo ultimo periodo si è riacceso il senso per l’Unità d’Italia e le forze politiche si scontrano sul tema.

Dopo anni di dimenticatoio, dopo anni in cui l’Inno di Mameli era stato eliminato persino dalle scuole, dopo anni passati a identificare l’Inno ed ogni senso patriottico come negativa tendenza militaristica da cancellare, dopo anni di sparizione del Tricolore persino dagli uffici pubblici e dalle piazze, dopo che qualcuno come il sottoscritto nel 1996 lo fece reintrodurre nel suo comune costretto però a chiedere il parere del consiglio comunale perché potesse essere esposto pubblicamente, proprio da coloro che per decenni avrebbero voluto sostituire il Tricolore con la bandiera rossa sovietica, e che non volevano più neppure il Crocefisso, si torna a conclamare ipocritamente il Tricolore, a cantare l’Inno di Mameli nonostante le figure fatte persino con le nostre nazionali sportive che non lo sapevano cantare, a voler festeggiare i 150 anni dell’unità d’Italia con una specifica giornata di festa.

E ciò avviene proprio, guarda caso, in concomitanza con il periodo in cui si discute di federalismo. Forse che si ha paura di perdere il fiume di denaro che dal nord produttivo e servo del lavoro continua ancora a scorrere verso le regioni fannullone e sperperatrici dell’Italia e, con esso, la possibilità di raccogliere ancora consensi elettorali ? Quel fiume di denaro che permette di tenere aperti ospedali non funzionali, che permette di acquistare nuovi un numero enorme di camion della spazzatura e di avere sul libro paga centinaia di netturbini nullafacenti per poi dover chiamare lo Stato a sgomberare città immerse nei rifiuti, che permette di avere sul libro paga tanti forestali quanti gli alberi della Sila, per dare la pensione a tanti falsi invalidi, etc. etc.

Quale ipocrisia opportunistica uscente da tali bocche che prima hanno cercato di rendere schiava di un'altra potenza questa Patria e poi per anni hanno fatto di tutto per distruggere nel popolo il senso di Patria e da anni sfruttano la parte del Paese che sgobba e viene tartassata, per arricchirsi e foraggiare mafia, ndrangheta e via discorrendo !

Dove Vive questa Unità, se non nella memoria degli ultimi anziani legati direttamente con cuore e spirito a questo Valore e di pochi veri Italiani sinceri, se c’è chi se ne frega quotidianamente delle leggi e chi invece le rispetta, dove c’è chi produce ricchezza e chi invece vive sulle sue spalle, dove c’è chi ha cercato in tutti i modi di far diventare questo paese un satellite dell’Unione Sovietica, dove i lavoratori dipendenti invidiano ed odiano chi imprende, dove se non la pensi in rosso sei fascista e non è peccato uccidere un fascista, dove i combattenti della Repubblica Sociale Italiana hanno trovato cancellato dal proprio foglio matricolare gli anni di guerra e partigiani slavi che hanno assalito ed umiliato Trieste ed infoibato migliaia di persone godono della pensione di guerra italiana, dove morti civili e militari della parte perdente della guerra civile dopo oltre 60 anni sono ancora considerati indegni persino di poter essere ricordati con una lapide ed una messa, dove finora il tricolore veniva tirato fuori solo nei mondiali calcio?

lunedì 7 marzo 2011

gogna mediatica

Trovo scandaloso che per disinformazione e/o malafede, attraverso i media, persone partiti e poteri riescano a far transitare notizie assolutamente non corrispondenti ai fatti, faziose o addirittura inventate, e penoso che siano creduti.

Studiosi di poco conto che si definiscono scienziati e dichiarano scoperte inesistenti, politici faziosi che denunciano persone e vicende senza alcun fondamento, aziende che comparano concorrenti quando non li denigrano pubblicamente, multinazionali della comunicazione che distruggono la NATURA mentre promuovono convegni ambientalistici, prelati che lanciano anatemi su personaggi pubblici scordando la sporcizia nascosta sotto troppe lorop vesti, insegnanti arruolati politicamente che mal-formano generazioni di menti giovani e indifese.

E tutto ciò ormai quotidianamente, senza che nessuno li sbugiardi in assenza di uno Stato che intervenga equamente a controllare ed a bloccare questi comportamenti ingiusti, per interessi di carriera, di potere politico, di potere economico e sempre comunque per inettitudine iniquità arroganza faziosità e prepotenza contro la “Giustizia”, intesa non come apparato giudiziario ma come principale esigenza morale, ormai sconosciuta ai più, causa gli “esempi” che da decenni son loro somministrati.

Al punto che si può gettare fango e merda attraverso giornali tv ed internet su qualsiasi persona scomoda, capace, pia, giusta, coraggiosa, rovinandone la fama, il lavoro, la vita: una vera e propria gogna mediatica in grado di distruggere persone e fatti di ostacolo a forti interessi; nel caso raro che emergesse la verità, semplicemente ritrattando qualche tempo dopo o semplicemente facendo finta di nulla.

Senza che mai nessuno intervenga, senza il controllo dello stato, senza il controllo responsabile di giornalisti seri, alla mercé di arrembanti cercatori di dicerie pronti a divulgare di tutto senza verificarne l’attendibilità o, peggio, di manipolatori di informazioni assoldati da una fazione; con il risultato che anche i semplici rapporti tra persone sono ormai corrosi, convinta com’è questa accolita di ignavi opportunisti che per loro ci sia l’impunità e che solo i puri ed i semplici abbiano da rimetterci, magari pesantemente, per dare l’esempio: l’esempio che solo potenti, paraculati e servi del potere dicono e fanno quello che vogliono.

Persino i processi si svolgono prima sui media e poi nella aule di giustizia a decretare la colpevolezza o l’innocenza prima che i tribunali si siano espressi, contro quel sacrosanto principio etico che dovrebbe salvaguardare i diritti dell’accusato fino alla sua condanna o assoluzione definitiva.

Sulle pagine di social network masse maligne incitano fino all’omicidio.

Siamo all’anticamera dei linciaggi in piazza: quanto manca perché si ritorni materialmente ai roghi, con masse di malati pronte ad assistervi se non addirittura a prenderne parte attiva?

E’ questo il progresso ?

Questi sono i veri scandali di decenni di decadenza morale, certo non quelli denunciati dal neopuritanesimo.

Non “è giunta l'ora della tua ira,
il tempo di giudicare i morti,
di dare la ricompensa ai tuoi servi,
ai profeti e ai santi e a quanti temono il tuo nome,
piccoli e grandi,
e di annientare coloro
che distruggono la terra" ?

l'esercito rosso

Come governare, dai Comitati di quartiere al Governo?

Dal 68 continua la formazione dell’ “esercito rosso”.

Schiere di persone mal-allevate e mal-educate dalla scuola elementare fino all’università, dalle fabbriche ai consigli di amministrazione, dai sindacati alla politica, dalle scuole agli uffici pubblici e delle grosse aziende private, in mezzo alle confraternite religiose, nelle associazioni, negli ospedali, nella magistratura, nelle forze di polizia; in comuni, provincie, regioni, governo; nel mondo dello spettacolo con la creazione di sempre nuovi miti trainanti, nel mondo dell’arte, nel mondo degli affari, nella mafia.

Una infiltrazione capillare, una tela di ragni.

Così se un sindaco di centrodestra va a governare un paese si trova comunque dirigenti e dipendenti che gli remano contro o, come minimo, non fanno nulla per aiutarlo a mantenere i suoi impegni, mentre l’opposizione perfettamente informata lo accusa di non saper fare nulla.

Un ingranaggio maligno che da un po’ comincia però ad incepparsi: o i ragni sono troppi e cominciano a mangiarsi tra di loro, oppure non si fan vedere da una base che li ha capiti e non li vuole più, a seconda di luoghi e situazioni.

Per loro tutti sono uguali, compagni (fuorché i membri dei Partiti che sono “più uguali”).

Per me tutti nasciamo uguali sotto il profilo dei diritti umani, ma profondamente diversi per capacità, propensioni culturali, aspetto fisico, e senso morale; quindi nati uguali, ci aspetta un cammino personale assai diverso in una Civiltà che deve premiare i più meritevoli senza dimenticare i diritti di alcuno e, soprattutto, non assegnando privilegi immeritati; lo studio dovrebbe essere gratuito fino ai massimi livelli per i più capaci e dovrebbe essere gratuito; l’assistenza sanitaria gratuita ed uguale per tutti per ogni tipo di malattia e comprendere le visite dei primari (non dovrebbero esistere le visite a pagamento); la pensione dovrebbe stare tra dei minimi vivibili e dei massimi non scandalosi (anche perché chi già ha tanto guadagnato con il suo lavoro può anche aver risparmiato ed accontentarsi, mentre il povero che ha sudato tutta la vita di lavoro deve almeno godere di una serena tranquillità, e chi ha avuto una vita media continuare ad avere un trattamento medio).

Comunque governano loro ! E, mentre operano contro i Cittadini per il solo interesse del partito, mentre procurano danni alla Comunità per abbattere il nemico, mentre allevano gruppi terroristici pronti a colpire, magari con supporto mafioso, Funzionari dello stato se i sistemi normali non sono più sufficienti, mentre agiscono per alimentare poteri economici di Parte, si autodefiniscono democratici ed accusano gli altri di sistemi dittatoriali e di fare interessi di Parte.

Personalmente sono sempre stato disposto ad accettare e sarei anche stato disposto ad accompagnarmi con persone di sinistra se le consideravo oneste intellettualmente, però non ne ho ancora trovate che farebbero, veramente, altrettanto con me!

La loro testa è rimasta quella dei tribunali politici garibaldini della guerra civile; il loro convincimento è di essere sempre i migliori, gli unici detentori della verità ed il loro metodo è sempre e comunque quello di abbattere il nemico anche fisicamente.

Il loro limite pauroso è l’arroganza di potere, l’incapacità a pensare concretamente, il destino di cercare di concretizzare le utopie, un cervello all’ammasso sempre pronto senza discutere a bere quanto gli viene versato .

La nostra diversità (tra quelli come me e loro, ed io certo non sono uomo di destra nel senso inteso dai più, ma mi reputo uomo di vera sinistra, quella Mussoliniana) non sta tanto nell’analisi quanto nella sintesi, nella filosofia pratica di intervento volta a cercare di ottenere più risultati minori che messi assieme migliorano il popolo, piuttosto che rincorrere invano quanto è materialmente impossibile ottenere, ma soprattutto nella filosofia dei piccoli passi, di rispettare quanto di buono sta nel passato e di introdurre le corrette integrazioni e modifiche di adeguamento ai tempi; certo non il loro metodo della sperimentazione che comporta instabilità ed incertezza, e l’uomo ha bisogno di certezze per “vivere”.

Fino ad ora l’accordo è stato praticamente irrealizzabile, non per me ma per la loro prevenzione.

Certo che chi va al governo anche di una piccola città, per poter governare deve togliere le deleghe ai funzionari che come minimo non vanno al suo passo e trovarsi validi rimpiazzi, senza perdere troppo tempo; o così o finirà in malo modo la sua breve carriera politica rischiando anche di rovinarsi un giudizio della gente costituito in anni di sacrificio.

La lotta è dura, siete avvertiti e non c’è spazio per i senza coglioni.

ATM bilancio 2010 e 2011

Riguardo agli articoli apparsi in questi giorni sui quotidiani sulla situazione di bilancio dell’ATM, trovo scandaloso che ormai quotidianamente per disinformazione e/o malafede attraverso i media possano transitare notizie assolutamente non corrispondenti ai fatti documentabili.
In particolare riguardo all’accordo di fusione per L‘Azienda Unica tra 4 note aziende di TPL tra cui l’ATM, dai giornali apprendo che il CDA di La Marca avrebbe bocciato l’accordo dicendo che La Marca sarebbe l’unica azienda in attivo: Voglio ricordare che ATM da vari anni risulta sempre in Attivo tra 50 e 100 mila euro, che ha un patrimonio immobiliare di alcuni milioni di euro ed una liquidità di poco inferiore e che anche quest’anno, dopo il pagamento delle imposte, chiuderà il bilancio con un UTILE di oltre 50.000 Euro
Mi par anche di ricordare che La Marca oggi possa essere in attivo grazie a sostanziose “ipodermoclisi”, mentre ATM non solo è in attivo senza paracaduti di tal genere ma ha anche distribuito ai soci a fine 2010 sostanziosi dividendi: e ciò dico non per entrare nel circo delle beghe, per cui non nutro alcun interesse, ma solo per senso della serietà e per rispetto dei fatti.