giovedì 27 maggio 2010












Luoghi dello Spirito e dell’Arte
Taglio del nastro per la Mostra fotografica via Turonensis. Aspetti simbolici nell’iconografia romanica lungo vie di pellegrinaggio, a cura del dott. ing. Luigi Marson, che apre l’iniziativa Luoghi dello Spirito e dell’Arte. Presso il Museo del Cenedese a Serravalle di Vittorio Veneto venerdì 28 maggio, alle ore 18.00, si presenta l’esposizione dei pannelli che costituiscono l’intenso percorso tematico tracciato dal curatore. L’iniziativa, sostenuta dalla Regione del Veneto e patrocinata dalla Provincia di Treviso, si attua grazie al fondamentale interessamento dell’Assessorato alla Cultura del Comune di Vittorio Veneto, in particolare nella figura dell’Assessore Michele De Bertolis che presenzierà personalmente alla cerimonia d’inaugurazione. L’attuazione della Mostra e della programmazione a seguire, che fa capo al Centro Studi Claviere di Vittorio Veneto, con la preziosa collaborazione dell’Architetto Flavio Franco, è segno della volontà di dare rilievo agli spazi museali e storici della Città con progetti il cui spessore e la cui originalità culturale possano favorire l’affluenza in luoghi già noti o da scoprire, ma comunque da valorizzare. 



mercoledì 19 maggio 2010

In prigione a Carpesica

Certo per l’accoglienza turistica a Vittorio Veneto i “muri di Carpesica” sono un brutto biglietto da visita che non invoglia certo ad uscire dall’autostrada per vedere la nostra valle.
La Zona, attraversata da un tratto autostradale ricavato per lo più in “trincea” (come si dice in termine tecnico) o, quanto meno, sopraelevata naturalmente rispetto al piano di scorrimento del traffico autostradale , si trovava già nella migliore delle situazioni possibili per il riparo dai rumori.
Ora è stato compiuto uno scempio paesaggistico ed ambientale sottraendo fondi ad opere ben più necessarie ed utili.
Dai punti sopraelevati della strada che attraversa Carpesica le abitazioni si ritrovano confinate dai muraglioni, pare di attraversare Gaza o i quartieri nel Sudafrica dell’appartheid; agli abitanti è stato negato il “diritto di veduta” dello splendido paesaggio delle nostre valli e montagne, diritto per il quale avevano a suo tempo scelto la collina di Carpesica rinunciando alla vicinanza al centro città, ai servizi ed ai negozi.
Percorrendo l’autostrada da Conegliano verso Vittorio Veneto si vien presi dalla depressione vedendo tutto quel arrampicarsi di barriere su più piani e direzioni, più alte e più basse, con sporto e senza sporto e, per di più, in lamiera rossiccia… Uno stridio di elementi artificiali di incomparabile bruttezza che intersecano e competono con la bellezza del lussureggiante ambiente naturale autoctono.
Sorvolando sulla reale efficacia e, soprattutto reale necessità di tali barriere e….sui soldi spesi per tale scempio naturalistico e paesaggistico, solo percorrendo il passante di Mestre ci si chiede chi e come abbia fatto tale sciagurata scelta architettonica e chi e come gliela abbia fatta passare senza opporsi! Le barriere lungo il passante di Mestre, poste in luoghi certamente assai meno belli e degni di essere protetti della Nostra Vallata, sono infatti di numerose tipologie, fra cui alcune assai meno impattanti in pali di legno o in vetro e comunque tutte con tentativi di ricerca di mimetismo e/o abbellimento più o meno riusciti; quindi volendo almeno scegliere con l’attenzione dovuta alle caratteristiche paesaggistiche dei luoghi gli esempi c’erano, erano numerosi e facilmente riscontrabili: non erano solo sui cataloghi delle ditte produttrici di barriere.
Ciò che ci indigna è come a Carpesica non si sia nemmeno tentato in alcun modo di scegliere qualcosa di degno ma, soprattutto, come nessuno degli enti, uffici e commissioni competenti, comunali e non, si sia mosso e messo dalla parte dei cittadini indifesi; quegli stessi apparati pubblici sempre attentissimi al cosiddetto “decoro” cittadino quando si tratta di negare semplici modifiche ad edifici privati o sono subito pronti a comminare sanzioni di migliaia di euro per una ringhiera in area di tutela dei beni ambientali.
Con le esorbitanti somme spese si potevano asfaltare strade e fare marciapiedi nuovi a circa 150 Km di vie del nostro Comune!Tanto per fare un esempio.
Come già avvenne con lo scempio della Val Lapisina fatto dai due tronchi dell’autostrada che potevano essere affiancati invece che separati (ed hanno contribuito anche a modificare i venti sulla Città...), come sta ancora avvenendo per le principali istituzioni e servizi concentrati a Conegliano, i vari Governi Vittoriesi non riescono comunque a farsi sentire; economia e poteri esterni debbono sempre averla vinta?