lunedì 28 aprile 2008

28 Aprile Uccisione di Mussolini

Oggi è l’anniversario dell’uccisione di Benito Mussolini.

Ad oltre 60 anni di distanza sempre più persone lo ricordano, sempre più vogliono conoscere la verità su l’Uomo che senza ombra di dubbio è stato il nostro più grande statista ed uno dei più grandi della Storia moderna, sempre di più specie tra i giovani leggono libri e documenti che mai come in questi ultimi anni sono fioriti nell’editoria storica.
La Cultura ci insegna che col tempo la Storia e la Verità sgorgano incontenibili dai sigilli che gli uomini di parte hanno imposto con la ragione dei più forti: “Ve Victis” intimò Brenno nel 390 a.c. durante il Sacco di Roma quando pose sulla bilancia per pesare le 1000 libbre d’oro la sua spada”, ma Roma è certamente più ricordata di Brenno .
E così per decenni troppi opportunisti, fatto loro il magro carro dei pochi ed onesti Vincitori, hanno fatto come Brenno, hanno strumentalmente tenuto divisi con l’odio gli Italiani per celare pochezza di idee ed azioni: divide et impera !
Ma ora che questo Paese sta andando incontro ad una serissima crisi, ora che i nodi arrivano al pettine, ora che il lavoratore intravede la seria possibilità di tornare povero, di doversi pagare le cure mediche, di rimetterci la pensione, tutte istituzioni create dall’Uomo che oltre 80 anni fa voleva quell’autonomia economica ed energetica che chi poi ha governato non ha mai neppure cercato di realizzare rendendo questo paese schiavo del petrolio e del gas straniero, ora il Popolo ha cominciato a mettere in discussione la storia con cui è stato allevato ed i suoi “maestri” .
In Spagna c’è un cimitero dove giacciono morti comunisti e morti fascisti della guerra civile; in Italia si stenta a riconoscere il fatto della guerra civile, la maggior parte dei morti fascisti non ha avuto sepoltura e tutt’ora vengono disturbate, quando non vietate, cerimonie di suffragio nei luoghi delle stragi: un Paese diviso che solo se avrà la forza di ritrovare l’unità attraverso la cultura della pacificazione, del riconoscimento degli errori, del riconoscimento della Storia e dell’operato dell’Uomo per il Popolo senza mitizzarlo ma senza negarlo, del rispetto reciproco, di isolare i cattivi maestri e la schiera degli opportunisti prezzolati, solo così potrà anelare a ritrovare un nuovo Rinascimento ed uscire dalla Decadenza culturale, etica, politica, sociale ed economica .
Nonostante la pervicacia e l’odio che alimentano ancora certuni, la Storia si aprirà la strada, anche sul Suo assassinio, su cui sono state confezionate leggende che offendono l’intelligenza delle persone attente ed oneste.

“Requiem aeternam dona eis, Domine”

lunedì 7 aprile 2008

Alcolismo e protezione Prosecco

Sul Gazzettino di oggi in prima pagina gli “eroi” della Formula 1 brindano non più con il vino ma con gassosa all’acqua di rose; altra notizia, Tutti e Dappertutto, persino in Brasile…, producono e vendono Prosecco DOC.
Due facce del problema che oggi si dice ipocritamente di voler risolvere.

Vediamo prima il problema di più semplice soluzione, quello della tutela economica del Prosecco e poi il problema ben più grave dell’alcoolismo:
dalle mozzarelle del sud al vino del nordest, il problema fondamentale è di tutelare senza possibilità di interpretazioni le imprese serie che imprendono, che impegnano capitali e risorse economiche in questo difficile momento socioeconomico; e ciò lo si deve fare immediatamente, senza esitazioni e, soprattutto, senza dare spazio a chi parla di protezionismi, al fine primo di proteggere posti di lavoro, famiglie ed intere zone che “vivono” del nostro prodotto di qualità; non dimenticando controlli più assidui ed a sorpresa, e colpendo con pene esemplari i produttori truffaldini ed avvelenatori: aziende, già a suo tempo trovate a produrre il vino al metanolo, dovevano già essere state chiuse ed interdetti i proprietari a continuare in qualsivoglia modo tale attività; ed invece ce le siamo ritrovate nuovamente a produrre schifezza, ad offuscare il lavoro di tanti invece impegnati nella qualità!
Non è certamente con gli ipocriti esempi, come quello odierno della Formula 1, che si risolve il problema dell’alcoolismo: l’alcolismo, la dipendenza dal fumo, l’uso innaturale di droghe e prodotti chimici euforizzanti non dipendono dalla produzione del vino!
Non si può indurre in inganno la gente portandola a non bere vino, causa l’incremento continuo di alcoolizzati specie tra i giovani; un bicchiere di vino a pasto, lo dicono anche i medici, specie quello nero, ha sempre fatto bene, è un antiossidante, aiuta la circolazione e sarebbe anche anticancerogeno; se anziani, specie in zone fredde montane, ed ora sempre più giovani (non per motivi di duro lavoro al freddo…) si trovano a bere in modo smodato ed a drogarsi per di più, e rientrando il mattino dalle discoteche oltre ad ammazzarsi ammazzano anche altre persone in incidenti spaventosi, la motivazione non è certo il vino, ma una gravissima crisi etica e sociale della nostra attuale “civiltà”, dovuta al fatto che nessuno pensa più ad educare persone sane, ma solo ad utilizzarle come consumatori per fare soldi!
In questa società malata e decadente conta solo il denaro e a questi giovani, che ipocritamente diciamo di voler aiutare, non siamo più capaci da anni di dare, con l’ esempio dall’alto, un senso del futuro, pochi punti fermi, come la famiglia e gli altri valori non negoziabili, in cui credere e per i quali valga la pena di combattere e di sopportare anche duri sacrifici!
Poveri giovani, sono vittime di un grande inganno.