lunedì 26 settembre 2011

Attacco ANPI a Sindaci leghisti

Fa un po’ sorridere che, in Cansiglio, ad un raduno dell’ANPI un focoso gruppo di Rifondazione Comunista, quest’anno in compagnia anche di Partigiani Titini…, contesti sindaci leghisti come Zardet e Toni Da Re, figlio di un partigiano che combatté proprio in Cansiglio, al punto da far intervenire le Forze dell’Ordine presenti, e dimostra che i tempi sono proprio cambiati.
La motivazione ufficiale, che mimetizza il contrasto tra comunisti e leghisti, è che da qualche anno Zardet permette a Revine il Raduno degli Skin; e per di più “Continuità Ideale” ha osato rispondere con volantini.
A distanza di oltre 60 anni dalla sanguinosa conclusione in guerra civile della 2° guerra mondiale continua la Vulgata dei vincitori contro i vinti. La Storia, comunque, sta facendo il suo corso smitizzando le versioni delle Parti, specie quella dei Vincitori.
Poche persone in età si interessano a questi temi, poiché l’incertezza del lavoro, i costi del vivere incontrollati da Governi che chiedono sempre più senza garantire lavoro, meritocrazia, giustizia sociale, tranquillità e sicurezza neppure a casa propria, attanagliano quotidianamente ed ogni anno di più la maggior parte delle persone in età lavorativa negando un benessere creduto acquisito e prospettive.
Per la gente che lavora l’attuale situazione economica e sociale é il frutto del malgoverno di decenni di classi politiche, che hanno provocato un debito pubblico tale da minare il futuro degli Italiani; che per decenni hanno continuato a sperperare e creare posti di lavoro insostenibili al solo scopo di alimentare privilegi di caste e personali; che hanno strumentalizzato ad orologeria le divisioni per celare le loro gravissime colpe ed inefficienze e raccogliere voti; che hanno lasciato padrona dei poteri una Burocrazia ipertrofica ed inefficiente che ostacola lo sviluppo; che spesso hanno colluso con la mafia; che hanno costruito classi di cosiddetti storici ed esperti in ogni scibile di soli meriti politici, al solo fine di discriminare, chiudere in un angolo, gli intellettuali, l’intellighenzia, le menti pensanti nel Paese non schierati a sinistra, con conseguente distruzione della Scuola e dei Valori tradizionali. Politici che, per loro tornaconto, hanno ostacolato ogni tentativo di pacificazione nazionale, unica via per la ricostruzione dello Stato, per riunire e rendere socialmente ed economicamente forte il nostro Paese; politici che mentre spingevano gli Italiani, contro il loro atavico senso del risparmio, al consumismo lasciavano una certa Sinistra operare indisturbata nelle scuole e nel lavoro verso la distruzione sistematica nelle masse del senso di unità nazionale, di Patria, per annettere il Paese al Blocco Comunista; altro che ricerca di democrazia ! Nessuno di codesti politici può permettersi dunque di offendere i militi della Repubblica Sociale che giovanissimi si arruolarono per motivazioni di onore ben consci che la guerra e le loro stesse vite erano perse!
La gente non ama sentirne parlare, ma non ha dimenticato le foibe e le fosse comuni con migliaia di persone trucidate, né donne bambini vecchi ed intere famiglie troppo spesso distrutte dai Partigiani Comunisti per odi personali o per appropriarsene dei Beni, né la passione di Trieste, né l’ambulanza che a Vittorio Veneto continuò a prelevare prigionieri dalla Caserma Gotti per condurli con l’inganno in Cansiglio o negli altri luoghi delle esecuzioni, né le persecuzioni continuate anche nel dopoguerra.
Ordunque, dopo tanto tempo passato, entrambe le Parti dovrebbero con maturità, onestà e senso di responsabilità superare il ricordo di tali atrocità, superare il passato per guardare al futuro.
TUTTI gli uomini onesti si rendono infatti conto che devono impegnarsi per far superare la Crisi al Paese, per dare ai loro figli un futuro nel Paese! Non è più tempo di ascoltare ancora le spinte di Poteri Stranieri che ci vogliono divisi poiché temono la concorrenza di un’ITALIA culturalmente ed economicamente forte, né quelle rovinose di istigatori all’odio locali.
Basta odi e divisioni ! E Le Parti ancora viventi si limitino a ritrovarsi a ricordare, assopendo gli odi se non riescono a riappacificarsi; ma senza la presunzione di contare ancora qualcosa nella vita e nel futuro dell’Italia dei Giovani, se non riescono a rendersi finalmente conto di ciò.

giovedì 15 settembre 2011

eliminazione provincie e regioni autonome ed altro

Mi capita di confrontarmi con giovani studenti e impiegati: questa Italia di Vecchi cassa subito le loro opinioni ed idee mentre, personalmente e fatte le solite debite esclusioni, ne ho un’impressione generale di serio impegno, minato però dalla insicurezza dell’età aggravata dalla delusione verso ogni schieramento politico e dalla carenza di prospettive.
Al contrario di una massa di coetanei, e non, che cerca il lavoro facile (quando lo cerca) senza responsabilità, i cittadini consapevoli di ogni età, specie i giovani seri, vorrebbero un avvenire migliore governato da precise regole di impegno, efficienza, etica e meritocrazia; e la preoccupazione proviene dalla sensazione che chi Ci amministra a tutti i livelli non abbia appieno compreso la gravità del momento e giochi col fuoco sulla pelle delle persone o, peggio, che si faccia solo i fatti suoi.
E così si continua a chieder conto, a Berlusconi, di escort e faccende personali, invece che della promessa seria riduzione dei Costi della Politica e di una concreta svolta nell’Efficienza e nei Costi della Pubblica Amministrazione: solo con un forte esempio dall’Alto si possono chiedere sacrifici a Tutti.
Certo riformare l’Italia, con un’opposizione faziosa e strumentalizzatrice rinfrancata da Poteri Estranei che hanno ogni interesse a portarci al fallimento, è opera da eroi e martiri, ma ci si aspettava di più; il crollo delle Torri Gemelle e della Finanza occidentale, la crisi generale ed i problemi di governabilità hanno fortemente inceppato i delicati equilibri, ma non possono giustificare approssimazioni ed inefficienze.
Le opposizioni si trastullano con la riproposizione di inefficienti ricette sessantottine, corresponsabili della perdita di qualità e competitività e del Debito Pubblico, e chiedono le dimissioni subito del Governo, contro ogni regola di Democrazia e senza produrre un’alternativa credibile; sono distinte, ma temporaneamente disponibili ad aggregazioni di convenienza con Parti vicine alla Maggioranza, ed in questa parodia di democrazia cercano di sopravvivere Partitini da “zero virgola” ove ambizioni personali, voglia di visibilità, ricerca di un reddito la fanno da padrone.
In piena crisi economica e di sistema la CGL porta in piazza una parte dei lavoratori, per mostrare i muscoli, altri cercano la violenza di piazza; una strategia nota e perciò oggi compresa.
Il Governo tenta di sopprimere le Provincie ed altri enti suppletivi, ma chi ci sta dentro, leggo, cerca invece di farle resuscitare con altro Nome! Se è vero, come non pensare ad interessi personali e di casta? Si mettano questi signori a far politica con stipendio doveri e privilegi di un impiegato e vedremo in quanti si ricandideranno!
Mi capita di lavorare in Friuli: uffici efficienti con personale volto alla semplificazione burocratica, tempistiche umane e rapporti civili; e, leggo, il Coordinatore del PDL Veneto vorrebbe, attraverso il Federalismo, togliere i “privilegi” alle Regioni Autonome, per rendere il Friuli uguale allo scarsamente efficiente e scandalosamente burocratizzato Veneto invece di fare l’opposto !
In alcune scuole sono riapparsi i cartelli che chiedono una scuola più efficiente con un numero inferiore di alunni: mio nonno insegnava ad oltre 35 alunni ed è ancora ricordato per la sua capacità e passione, a dimostrazione che l’efficienza nella scuola non dipende dal numero degli alunni né dal mansionario sindacale, ma da preparazione, passione ed impegno degli insegnanti, da un Ordinamento Meritocratico con facilitazioni e detassazioni per studenti particolarmente meritevoli, e dalla responsabile collaborazione della Famiglia. Basta dunque con slogan che nulla hanno a che vedere con gli interessi degli alunni.
Non è più ora di utopie, di faziosità, di strumentalizzazioni di parte; è ora di sedersi intorno ad un tavolo, tutti consapevoli degli errori commessi da ogni Parte, per cercare di salvare la Barca. Non lo vogliamo fare per noi, facciamolo per i nostri figli! E torniamo ad ascoltare i giovani: idee fresche verificate e irregimentate dall’esperienza potrebbero fare la differenza, e questo i Paesi emergenti l’hanno capito.

venerdì 1 luglio 2011

ATM post Scissione

La scissione è già stata operata: ATM trasporti è ora una realtà nuova, un soggetto diverso: se però non avverrà al più presto la tanto conclamata FUSIONE delle 4 aziende pubbliche della provincia, certo ATM trasporti e le altre tre aziende di TPL in breve tempo si troveranno seriamente inguaiate.

La Regione ha infatti deliberato contributi per il trasporto pubblico (sempre proporzionati ai Km annui percorsi) di ca. il 10% inferiori a quelli usuali.

Atm e le atre ditte di trasporto pubblico hanno due soli introiti: i biglietti e, soprattutto, il contributo regionale, senza il quale le aziende muoiono! I costi, specie dei carburanti, sono in continuo aumento, con un aggravio di ben oltre 50.000 €/anno ed i conti si fanno carta e penna, non con le chiacchiere.

Nel caso di ATM che, pur non trascurando il continuo aggiornamento del parco macchine, da vari anni ha sempre avuto un bilancio in attivo, tra i 50.000 ed i 100.000 €, vorrà dire introitare spannometricamente più di 200.000 €/anno in meno e quindi precipitare nel baratro di un bilancio in rosso di almeno 150.000 € per ogni anno…

C’é poco da pensare a strategie e politiche aziendali, certo non si può “moltiplicare” il costo dei biglietti (sarebbe comunque un palliativo visto che la maggioranza dei trasportati viaggia con abbonamenti agevolati …); anche se qualche cosa di palliativo si potrebbe ricavare, se si riuscirà ad incrementarlo, dal trasporto di comitive.

Se quindi i contributi non ritorneranno ad affluire con normale importo, prepariamoci a considerare che potrebbe rendersi necessario razionalizzare strettamente l servizi in ogni città; che, in parole povere ma concrete, potrebbe significare severi tagli alle corse e… ovviamente, anche se oggi si garantisce a parole il contrario, sensibili riduzioni del personale. Speriamo che non si debba arrivare a ciò, ma cominciamo a preoccuparci oggi per non dover piangere domani !

Tutti speriamo che la congiuntura economica, di Stato e Regioni, migliori (anche se ci crediamo poco… visto che nessuno pensa di ridurre dall’alto prebende e privilegi…) altrimenti i guai diventeranno veramente seri! Ma non solo per il TPL…

Al consiglio comunale di giovedì sera ho rilevato la la solita miopia di troppi politici vittoriesi, sia di maggioranza che di opposizione: sentita la situazione e le solite promesse verbali l’unica richiesta avanzata è stata:

“ che , dopo la fusione in un unico soggetto provinciale, restino a Vittorio almeno i servizi ausiliari”.

Il solito belato… che ci ha fatto perdere negli anni quasi tutte le nostre eccellenze!

Ma ci rendiamo conto che per salvaguardare la vita a Vittorio, per essere sicuri di poter tutelare i nostri trasporti pubblici, almeno uno dei membri del nuovo Consiglio di Amministrazione della nuova Società Unica Provinciale dovrà essere un vittoriese? E visto che ATM è risultata concretamente l'azienda più sana (anche se non nel parere di chi ha valutato le società confluenti secondo solo certi parametri) dovrebbe poter essere adeguatamente rappresentata da più figure; oppure dovrebbe avere la Presidenza; ed ATM in questi ultimi anni ha dimostrato di saper scegliere un consiglio di amministrazione coordinato da un presidente di ineccepibile competenza e da un dirigente attento e disponibile.

mercoledì 9 marzo 2011

Italia Unita

In questo ultimo periodo si è riacceso il senso per l’Unità d’Italia e le forze politiche si scontrano sul tema.

Dopo anni di dimenticatoio, dopo anni in cui l’Inno di Mameli era stato eliminato persino dalle scuole, dopo anni passati a identificare l’Inno ed ogni senso patriottico come negativa tendenza militaristica da cancellare, dopo anni di sparizione del Tricolore persino dagli uffici pubblici e dalle piazze, dopo che qualcuno come il sottoscritto nel 1996 lo fece reintrodurre nel suo comune costretto però a chiedere il parere del consiglio comunale perché potesse essere esposto pubblicamente, proprio da coloro che per decenni avrebbero voluto sostituire il Tricolore con la bandiera rossa sovietica, e che non volevano più neppure il Crocefisso, si torna a conclamare ipocritamente il Tricolore, a cantare l’Inno di Mameli nonostante le figure fatte persino con le nostre nazionali sportive che non lo sapevano cantare, a voler festeggiare i 150 anni dell’unità d’Italia con una specifica giornata di festa.

E ciò avviene proprio, guarda caso, in concomitanza con il periodo in cui si discute di federalismo. Forse che si ha paura di perdere il fiume di denaro che dal nord produttivo e servo del lavoro continua ancora a scorrere verso le regioni fannullone e sperperatrici dell’Italia e, con esso, la possibilità di raccogliere ancora consensi elettorali ? Quel fiume di denaro che permette di tenere aperti ospedali non funzionali, che permette di acquistare nuovi un numero enorme di camion della spazzatura e di avere sul libro paga centinaia di netturbini nullafacenti per poi dover chiamare lo Stato a sgomberare città immerse nei rifiuti, che permette di avere sul libro paga tanti forestali quanti gli alberi della Sila, per dare la pensione a tanti falsi invalidi, etc. etc.

Quale ipocrisia opportunistica uscente da tali bocche che prima hanno cercato di rendere schiava di un'altra potenza questa Patria e poi per anni hanno fatto di tutto per distruggere nel popolo il senso di Patria e da anni sfruttano la parte del Paese che sgobba e viene tartassata, per arricchirsi e foraggiare mafia, ndrangheta e via discorrendo !

Dove Vive questa Unità, se non nella memoria degli ultimi anziani legati direttamente con cuore e spirito a questo Valore e di pochi veri Italiani sinceri, se c’è chi se ne frega quotidianamente delle leggi e chi invece le rispetta, dove c’è chi produce ricchezza e chi invece vive sulle sue spalle, dove c’è chi ha cercato in tutti i modi di far diventare questo paese un satellite dell’Unione Sovietica, dove i lavoratori dipendenti invidiano ed odiano chi imprende, dove se non la pensi in rosso sei fascista e non è peccato uccidere un fascista, dove i combattenti della Repubblica Sociale Italiana hanno trovato cancellato dal proprio foglio matricolare gli anni di guerra e partigiani slavi che hanno assalito ed umiliato Trieste ed infoibato migliaia di persone godono della pensione di guerra italiana, dove morti civili e militari della parte perdente della guerra civile dopo oltre 60 anni sono ancora considerati indegni persino di poter essere ricordati con una lapide ed una messa, dove finora il tricolore veniva tirato fuori solo nei mondiali calcio?

lunedì 7 marzo 2011

gogna mediatica

Trovo scandaloso che per disinformazione e/o malafede, attraverso i media, persone partiti e poteri riescano a far transitare notizie assolutamente non corrispondenti ai fatti, faziose o addirittura inventate, e penoso che siano creduti.

Studiosi di poco conto che si definiscono scienziati e dichiarano scoperte inesistenti, politici faziosi che denunciano persone e vicende senza alcun fondamento, aziende che comparano concorrenti quando non li denigrano pubblicamente, multinazionali della comunicazione che distruggono la NATURA mentre promuovono convegni ambientalistici, prelati che lanciano anatemi su personaggi pubblici scordando la sporcizia nascosta sotto troppe lorop vesti, insegnanti arruolati politicamente che mal-formano generazioni di menti giovani e indifese.

E tutto ciò ormai quotidianamente, senza che nessuno li sbugiardi in assenza di uno Stato che intervenga equamente a controllare ed a bloccare questi comportamenti ingiusti, per interessi di carriera, di potere politico, di potere economico e sempre comunque per inettitudine iniquità arroganza faziosità e prepotenza contro la “Giustizia”, intesa non come apparato giudiziario ma come principale esigenza morale, ormai sconosciuta ai più, causa gli “esempi” che da decenni son loro somministrati.

Al punto che si può gettare fango e merda attraverso giornali tv ed internet su qualsiasi persona scomoda, capace, pia, giusta, coraggiosa, rovinandone la fama, il lavoro, la vita: una vera e propria gogna mediatica in grado di distruggere persone e fatti di ostacolo a forti interessi; nel caso raro che emergesse la verità, semplicemente ritrattando qualche tempo dopo o semplicemente facendo finta di nulla.

Senza che mai nessuno intervenga, senza il controllo dello stato, senza il controllo responsabile di giornalisti seri, alla mercé di arrembanti cercatori di dicerie pronti a divulgare di tutto senza verificarne l’attendibilità o, peggio, di manipolatori di informazioni assoldati da una fazione; con il risultato che anche i semplici rapporti tra persone sono ormai corrosi, convinta com’è questa accolita di ignavi opportunisti che per loro ci sia l’impunità e che solo i puri ed i semplici abbiano da rimetterci, magari pesantemente, per dare l’esempio: l’esempio che solo potenti, paraculati e servi del potere dicono e fanno quello che vogliono.

Persino i processi si svolgono prima sui media e poi nella aule di giustizia a decretare la colpevolezza o l’innocenza prima che i tribunali si siano espressi, contro quel sacrosanto principio etico che dovrebbe salvaguardare i diritti dell’accusato fino alla sua condanna o assoluzione definitiva.

Sulle pagine di social network masse maligne incitano fino all’omicidio.

Siamo all’anticamera dei linciaggi in piazza: quanto manca perché si ritorni materialmente ai roghi, con masse di malati pronte ad assistervi se non addirittura a prenderne parte attiva?

E’ questo il progresso ?

Questi sono i veri scandali di decenni di decadenza morale, certo non quelli denunciati dal neopuritanesimo.

Non “è giunta l'ora della tua ira,
il tempo di giudicare i morti,
di dare la ricompensa ai tuoi servi,
ai profeti e ai santi e a quanti temono il tuo nome,
piccoli e grandi,
e di annientare coloro
che distruggono la terra" ?

l'esercito rosso

Come governare, dai Comitati di quartiere al Governo?

Dal 68 continua la formazione dell’ “esercito rosso”.

Schiere di persone mal-allevate e mal-educate dalla scuola elementare fino all’università, dalle fabbriche ai consigli di amministrazione, dai sindacati alla politica, dalle scuole agli uffici pubblici e delle grosse aziende private, in mezzo alle confraternite religiose, nelle associazioni, negli ospedali, nella magistratura, nelle forze di polizia; in comuni, provincie, regioni, governo; nel mondo dello spettacolo con la creazione di sempre nuovi miti trainanti, nel mondo dell’arte, nel mondo degli affari, nella mafia.

Una infiltrazione capillare, una tela di ragni.

Così se un sindaco di centrodestra va a governare un paese si trova comunque dirigenti e dipendenti che gli remano contro o, come minimo, non fanno nulla per aiutarlo a mantenere i suoi impegni, mentre l’opposizione perfettamente informata lo accusa di non saper fare nulla.

Un ingranaggio maligno che da un po’ comincia però ad incepparsi: o i ragni sono troppi e cominciano a mangiarsi tra di loro, oppure non si fan vedere da una base che li ha capiti e non li vuole più, a seconda di luoghi e situazioni.

Per loro tutti sono uguali, compagni (fuorché i membri dei Partiti che sono “più uguali”).

Per me tutti nasciamo uguali sotto il profilo dei diritti umani, ma profondamente diversi per capacità, propensioni culturali, aspetto fisico, e senso morale; quindi nati uguali, ci aspetta un cammino personale assai diverso in una Civiltà che deve premiare i più meritevoli senza dimenticare i diritti di alcuno e, soprattutto, non assegnando privilegi immeritati; lo studio dovrebbe essere gratuito fino ai massimi livelli per i più capaci e dovrebbe essere gratuito; l’assistenza sanitaria gratuita ed uguale per tutti per ogni tipo di malattia e comprendere le visite dei primari (non dovrebbero esistere le visite a pagamento); la pensione dovrebbe stare tra dei minimi vivibili e dei massimi non scandalosi (anche perché chi già ha tanto guadagnato con il suo lavoro può anche aver risparmiato ed accontentarsi, mentre il povero che ha sudato tutta la vita di lavoro deve almeno godere di una serena tranquillità, e chi ha avuto una vita media continuare ad avere un trattamento medio).

Comunque governano loro ! E, mentre operano contro i Cittadini per il solo interesse del partito, mentre procurano danni alla Comunità per abbattere il nemico, mentre allevano gruppi terroristici pronti a colpire, magari con supporto mafioso, Funzionari dello stato se i sistemi normali non sono più sufficienti, mentre agiscono per alimentare poteri economici di Parte, si autodefiniscono democratici ed accusano gli altri di sistemi dittatoriali e di fare interessi di Parte.

Personalmente sono sempre stato disposto ad accettare e sarei anche stato disposto ad accompagnarmi con persone di sinistra se le consideravo oneste intellettualmente, però non ne ho ancora trovate che farebbero, veramente, altrettanto con me!

La loro testa è rimasta quella dei tribunali politici garibaldini della guerra civile; il loro convincimento è di essere sempre i migliori, gli unici detentori della verità ed il loro metodo è sempre e comunque quello di abbattere il nemico anche fisicamente.

Il loro limite pauroso è l’arroganza di potere, l’incapacità a pensare concretamente, il destino di cercare di concretizzare le utopie, un cervello all’ammasso sempre pronto senza discutere a bere quanto gli viene versato .

La nostra diversità (tra quelli come me e loro, ed io certo non sono uomo di destra nel senso inteso dai più, ma mi reputo uomo di vera sinistra, quella Mussoliniana) non sta tanto nell’analisi quanto nella sintesi, nella filosofia pratica di intervento volta a cercare di ottenere più risultati minori che messi assieme migliorano il popolo, piuttosto che rincorrere invano quanto è materialmente impossibile ottenere, ma soprattutto nella filosofia dei piccoli passi, di rispettare quanto di buono sta nel passato e di introdurre le corrette integrazioni e modifiche di adeguamento ai tempi; certo non il loro metodo della sperimentazione che comporta instabilità ed incertezza, e l’uomo ha bisogno di certezze per “vivere”.

Fino ad ora l’accordo è stato praticamente irrealizzabile, non per me ma per la loro prevenzione.

Certo che chi va al governo anche di una piccola città, per poter governare deve togliere le deleghe ai funzionari che come minimo non vanno al suo passo e trovarsi validi rimpiazzi, senza perdere troppo tempo; o così o finirà in malo modo la sua breve carriera politica rischiando anche di rovinarsi un giudizio della gente costituito in anni di sacrificio.

La lotta è dura, siete avvertiti e non c’è spazio per i senza coglioni.

ATM bilancio 2010 e 2011

Riguardo agli articoli apparsi in questi giorni sui quotidiani sulla situazione di bilancio dell’ATM, trovo scandaloso che ormai quotidianamente per disinformazione e/o malafede attraverso i media possano transitare notizie assolutamente non corrispondenti ai fatti documentabili.
In particolare riguardo all’accordo di fusione per L‘Azienda Unica tra 4 note aziende di TPL tra cui l’ATM, dai giornali apprendo che il CDA di La Marca avrebbe bocciato l’accordo dicendo che La Marca sarebbe l’unica azienda in attivo: Voglio ricordare che ATM da vari anni risulta sempre in Attivo tra 50 e 100 mila euro, che ha un patrimonio immobiliare di alcuni milioni di euro ed una liquidità di poco inferiore e che anche quest’anno, dopo il pagamento delle imposte, chiuderà il bilancio con un UTILE di oltre 50.000 Euro
Mi par anche di ricordare che La Marca oggi possa essere in attivo grazie a sostanziose “ipodermoclisi”, mentre ATM non solo è in attivo senza paracaduti di tal genere ma ha anche distribuito ai soci a fine 2010 sostanziosi dividendi: e ciò dico non per entrare nel circo delle beghe, per cui non nutro alcun interesse, ma solo per senso della serietà e per rispetto dei fatti.

mercoledì 12 gennaio 2011

Le colpe dietro un nome

Con l’avvento del nuovo anno nuove preoccupazioni riguardanti i nomi dati ai bambini!
Si cerca di chiudere la stalla quando i buoi sono scappati …
Ci si preoccupa, ora, che troppi genitori scelgano per i propri figli nomi stranieri, di attori, di calciatori, di oggetti pubblicitari, purché strani e comunque legati agli odierni miti della Comunicazione di massa.
Tali scelte non sono altro che lo specchio della società, la punta dell’iceberg dei tratti di un’Umanità che i potenti che governano il mondo hanno così ridotto; reality, telenovelas, rubriche sportive esaltate, rubriche politiche faziose e seminatrici di odio, servizi giornalistici senza pietà né rispetto della morte, opinionisti a cottimo, pubblicità martellanti al consumismo, invasioni barbariche e convivenza di religioni fanatismi e nichilismi amorali, mode “internet” forum e social network arbitri dei salotti di pensiero e comportamento, ecco le nuove “scuole di formazione culturale” che guidano masse uniformate, con tassi sempre maggiori di ignoranza, ad apprendimenti, atteggiamenti e comportamenti ben più gravi della scelta di un nome; così, in un’illusoria convinzione di libertà, Le si preparano a seguire i pifferai.
Tutti promossi, a tutti la laurea, il posto garantito, senza meritocrazia; tutti ben vestiti, fuori a cena il sabato ed in partenza per week end low cost, mentre il povero muore da solo al freddo; le certezze promesse da sindacati e padroni, traballanti per la sempre maggiore insostenibilità dei costi sociali in rapporto ai benefici, sono pagate con il condizionamento globalizzato di pensiero ed azione, con le infelicità vere della vita non controbilanciate dalle troppe minifelicità effimere verso le quali greggi indifese vengono sospinte seguendo un modello di sviluppo ormai giunto al capolinea.
Mussolini l’aveva capito ed aveva cercato di arginare i grandi poteri economici sollecitando il Popolo Italiano ad una nuova dignità, con l’Autarchia ed il Risparmio, per renderlo autonomo economicamente e produttivamente; aveva cercato di risollevarne l’onore rinnovando la storia ed i fasti dell’impero romano; aveva cercato di risvegliarne e rassicurarne lo spirito ed il corpo con le scuole obbligatorie, gli asili, l’attività sportiva, la Cultura e le Arti, la pensione, per costruire cittadini autonomi culturalmente spiritualmente e fisicamente… E l’hanno appeso come carne da macello a piazzale Loreto ! I grandi poteri economici avevano intuito il rischio gravissimo che rappresentava per loro.
Comunque è storia passata, ultimo singulto di libertà; forse tra decenni nascerà qualche altro Uomo in grado di liberare i Popoli dalla nuova schiavitù in cui, per lo più inconsapevolmente, stanno precipitando.
E la politica oggi ? Il fenomeno leghista rappresenta la situazione: persone attive politicamente, che hanno dimostrato anche di fare, per raccogliere il consenso si sono inventare slogan duri e aspri, che arrivano ad attingere anche alla grettezza dei più.
Mai visto un periodo così in cui si va ad avversare canagliamente, con faziosità e cattiveria inaudita, qualsiasi proposta giusta dell’avversario, arrivando ad insozzarne persino la sfera personale ! Ed i giornali? per lo più venduti e schierati politicamente con i padroni, per la carriera non si vergognano di rovinare persone né di inventare calunnie; troppa gente cerca la baruffa, quando non atti di violenza, ed è indisponibile alla solidarietà; a che punto la cattiveria, l’opportunismo, la proditorietà e, di contro, l’ignoranza e l’imbecillità sono ormai giunti tra le genti ? Chi sarà in grado di controllarne un eventuale “sfogo di violenza” che non oso immaginare ? I topi affogheranno seguendo i pifferai mentre violentano le cassandre ?
La trama pare evidente e segnata: una nuova società sta cercando di imporsi, neomedievale e governata da social network vassalli dei feudatari dei grandi poteri economici - banche e comunicazioni –, in cui giovani inetti saranno governati da giovani extracomunitari svegli, in cui si lasceranno vivere i sani e si elimineranno i malati, in cui chi pensa non dovrà farsi scoprire dai nuovi servi inquisitori per non finire nei roghi (si spera solo della comunicazione…).
Forse tutto questo dovrà succedere per permettere un nuovo rinascimento. Pensando ai nostri figli e nipoti, ci addoloriamo, ma pensando ai nostri martiri ci bolle il sangue.
Che questo Papa controtendenza abbia iniziato a richiamare la gente spiega perché, da subito, sia stato oggetto di sospetti e commenti irriverenti. Il male odia il Bene ma la Madonna ci aiuterà.