lunedì 8 gennaio 2018

E siamo arrivati anche alla fine del 2017
Dall’alto toni trionfalistici sulla ripresa su minor tasse e continua richiesta da Stato e Chiesa di accogliere, accogliere ancora i “profughi”. 
Il  Grande Businnes; Politica che fa nascere associazioni “no Profit”!’ a centinaia,  mafie che ammettono sia meglio della droga; che gli spieghino perché, mi ha raccontato il padre di un giovane ingegnere che lavora in Nigeria da sempre spostato a sinistra, le televisioni locali ricevono trasmissioni via satellite dall’Italia in cui si magnifica il benessere italiano, in cui si fanno vedere belle casette a schiera destinate ai profughi non i centri di accoglienza che invece trovano! Non si sente più a sinistra dopo che per lavorare (non per far soldi) ha dovuto lasciare il suo paese. Poi è saltato fuori che le nostre navi andavano addirittura a prenderseli i cosiddetti profughi. Certo che per tanti come arrivano vestiti e con la voglia di lavorare che troppo spesso li caratterizza (leggi spacciare meglio che nei loro paesi) non possiamo parlare di profughi, mentre i veri profughi, troppo spesso pieni di amore per il loro paese in guerra e di Dignità (parola da noi ormai sconosciuta) vivono ai margini quando non nella vera indigenza o addirittura nella paura quotidiana della guerra, dei bombardamenti “intelligenti”, delle faide tra clan avversi nelle vendette, nella furia omicida dell’integralismo; come sempre per i veri deboli, i veri poveri .
Finché c’era da guadagnare quelli che dicevano di aiutare la gente a casa propria erano i Razzisti; adesso che le tasche sono piene e la faccenda non si può più imbonire neppure ai più stupidi, si ammette che bisognava aiutarli a casa propria ma la colpa é dell’Europa che non ci ha aiutato e solo noi Italiani siamo stati i Santi caritatevoli; mentre gli austriaci e parte del blocco dell’europa dell’est (di cui alcuni paesi un tempo soggetti all’impero austroungarico) sono dipinti come i cattivi.
La cosa giusta era aiutare subito i veri profughi mentre ciò che é avvenuto ha piuttosto l’apparenza di una vera e propria sostituzione etnica, visto che la nostra popolazione invecchia e non facciamo abbastanza figli.
Vediamo invece il comune sentire di chi non naviga con stipendi annuali e vitalizi a 5/6 cifre ma di chi invece lavora con estrema fatica, tutti i giorni, per sbarcare il lunario e quando arrivano le feste spesso va anche a fare il volontario per aiutare i meno fortunati o per fare divertire bambini ed adulti a preparare i panevin.
Continue rapine in casa e nei negozi da parte spesso di bande di  immigrati a volto quasi scoperto: tanta è la paura delle nostre istituzioni.
Dai rapinatori colti in flagrante in casa propria non ci si può difendere se non garantiti da “nuove” forme Assicurative, pena il carcere duro (non fuori il giorno dopo come i comuni delinquenti) ed una penale economica da pagare, di fatto una vera e propria indennità di morte o di infortunio sul lavoro ! e chi ha reagito ne è uscito rovinato psicologicamente, fisicamente e economicamente.
Il lavoro artigianale professionale ed il piccolo commercio sono sfiniti dalla concorrenza, dalla tassazione e da una burocrazia che ormai hanno superato ogni limite e dalla incertezza del credito.
Le famiglie sono state distrutte: non vi sono incentivi per i figli (e poi si chiedono perchè i giovani facciano pochi figli), i posti di lavoro sono incerti e sottopagati, il consumismo sfrenato privilegia i single e le famiglie divise perché spendono di più, privilegia le “famiglie” OMO alle famiglie tradizionali; un bel piano di pulizia oramai a buon punto di attuazione e così si sono distrutti i valori tradizionali per far posto alle nuove vie del consenso.
Tutti sproloquiano di sicurezza, nelle città, in casa, nei posti di lavoro; persino le auto sono ormai avviate verso un futuro di guidatori che potranno tranquillamente chattare mentre guidano; ma mai come in questo tempo sono aumentati gli incidenti e le morti per la mancanza di senso del pericolo specie nei giovani che confondono la realtà virtuale con la vita reale, che conversano mentre guidano; l’eccesso di sicurezza unito al virtuale comportano la mancanza di senso del pericolo, eliminano la prudenza dettata dall’istinto; il solo valore rimasto, quello del denaro, sta eliminando la disponibilità al contatto umano ed alla comprensione dell’Altro: ecco l’uomo nuovo.
Sempre in Austria ho visitato un cantiere pubblico importante e, quando ho chiesto come mai una scala in una vecchia torre non avesse tutte le protezioni a cui noi in Italia siamo abituati, un “collega” austriaco mi ha risposto che da loro i bambini devono essere seguiti ed accompagnati dalle madri e non lasciati a correre sù e giù per la scala in questione: il tutto a Gmunde, 80 km dopo il confine...E pensare che mio nonno si è guadagnato la croce al merito nella Grande Guerra...
Sento insegnanti descrivere la scuola d’oggi come un disastro, dove i ragazzi non sanno mettere insieme un pensiero, dove il voto in condotta è stato eliminato…, dove si devono consegnare ragazzi di 14 anni ai genitori, dove bande di ragazzi effettuano spedizioni punitive verso qualche allievo debole, dove guai sequestrare i telefonini usati in classe pena una denuncia dei genitori, dove genitori assalgono gli insegnanti, dove si progetta di portare l’obbligo fino a 18 anni; certo non il mio liceo classico, una scuola molto selettiva (non dei ricchi come viene fatto credere dagli imbonitori e pifferai magici della sinistra) dove prendere un 6 in greco era una grande vittoria ma da cui uscivi con una testa improntata alla cultura, alla consapevolezza, non un erudito ma una persona capace di inquadrare e risolvere qualsiasi problema; e dalle università invece escono migliaia di laureati che non trovano posto, contro quanto dichiarato dai politici che servono più laureati; di fatto anche questo un businness di mercato interno che, rigettato ogni tipo di selezione per far arrivare in fondo anche quelli che non lo meritano, continua a creare masse di imbecilli facili a governare ma pieni di aspettative ed obbliga  i pochi capaci e preparati e non paraculati a fuggire all’estero per trovare qualche occasione.
La politica degli ultimi decenni ha sempre favorito solo il Grande rispetto al piccolo: aiuti a pioggia per decenni alla FIAT nulla ai piccoli imprenditori, anzi difficoltà e strade di traverso agli artigiani e piccoli imprenditori, forza fondamentale e esaurita oramai senza ricambio su cui si è basata la Storia e la Potenza di questo Paese; apertura continua di nuovi centri commerciali che hanno fatto chiudere il piccolo commercio cittadino e nascere città satellite in prossimità di rotatorie, nuovo grande obbrobrio urbanistico; centri che sfruttano il personale con orari che distruggono le famiglie, con enormi superfici riscaldate d’inverno e condizionate d’estate che consumano quote paurose di energia immettendo nell’atmosfera tonnellate di inquinamento, alla faccia del rispetto ambientale; ed ora nascono gli Iper ancora più grandi che stanno iniziando a far morire i predetti centri commerciali mentre Amazon e l’E-commerce, cresciuto del 17 %, silenziosamente si prepara a lasciate tutto il resto del commercio disoccupato; gli operai intanto hanno iniziato a fuggire dalle grandi imprese per cercare un migliore livello di lavoro nelle piccole medie imprese.
In una situazione grave di un’economia in grandissimo cambiamento, il cui futuro è noto solo ai grandi Potentati che lo stanno creando, in cui non esiste più l’orgoglio del prodotto e della sua eccellenza, sopravvive solo un sistema di marchi che fagocitano imprese in difficoltà e come parassiti le spremono fino alla fine; con una tassazione che non ha paragoni e vede un’europa agonizzante ed incapace di rispondere alla solita egemonia statunitense; ed in tale contesto solo l’artigianato, la tecnica di eccellenza ed un turismo legato alla nostra Storia d’Arte potrebbero far svettare l’Italia; che i nostri politici non capiscano nulla? Vien persino da pensare male.
Anche alcune banche hanno fatto dei crac solenni: come al solito nessuno dei colletti bianchi che doveva sorvegliare e tutelare i piccoli risparmiatori, nonostante stipendi e vitalizi da paura, verrà alla fine seriamente incriminato e punito; né un governo, che ha obbligato anche i titolari di modestissime pensioni ad aprire un conto corrente in banca, interverrà per far ridare tutti i soldi ai risparmiatori truffati beffati e rovinati; anzi continuano gli aiuti alle grandi banche sotto ogni forma, come quella di dotare tutte le ditte di bancomat (che per funzionare costano) , così oltre alle tasse ci sarà un’ulteriore mungitura; e che non mi vengano a dire che questo sistema serve ad eliminare l’evasione perché esistono già gli assegni, i bonifici per pagare, quindi il bancomat serve solo a dare l’ennesimo “contributo” alle Grandi Banche che di fatto hanno in pugno il mondo globale.
Ed intanto arrivano le feste, ed i centri e le piazze vengono blindati per paura dei terroristi; il grande colosso del potere non sa come difendersi da alcuni estremisti integralisti; invece di chiudere commerci e relazioni ai paesi noti responsabili e fiancheggiatori, che non può fare perché il guadagno di Pochi Grossi impera anche sulla vita delle persone, riduce ancora di più l’aggregazione delle persone che vogliono trovare un momento di pace e rilassamento sotto le festività, vieta i panevin con eccesso di norme burocratiche e di sicurezza andando a cancellare tradizioni millenarie, riduce città e piazze a luoghi sorvegliati a numero chiuso che inducono ancora maggior senso di insicurezza nelle popolazioni, senza pensare che tali sistemi sono già perdenti prima di essere applicati; i terroristi infatti sono tra di noi, li hanno importati, ci hanno obbligato ad integrarli senza riuscire ad integrarli, in tanti casi erano già noti e si è pensato di agire solo dopo che costoro avevano già seminato l’orrore tra le Genti, e questi individui hanno dei maestri capaci di inventare strategie tanto semplici quanto efficaci ed in grado di adattarsi molto più rapidamente delle nostre forze di difesa.
Il settore Pubblico arranca sempre più, sempre più distante dalle necessità di urgenza ed efficacia che richiedono i cittadini, sia a causa di drastici tagli propagandati come riorganizzazioni, sia per la quantità di impiegati e dirigenti che non vogliono assumersi alcuna responsabilità e continuare a fare meno che possono, quando addirittura non vengono beccati a lasciare il posto di lavoro per fare la spesa o per lavorare da qualche altra parte; per lo più pronti ad aprire gli sportelli in ritardo ed a chiuderli prima del tempo (magari per mangiare il panettone in compagnia prima delle ferie, dimentichi che il loro tempo è pagato anche da quei cittadini che si sono trovati l’ufficio chiuso prima dell’orario di scadenza ); i rari casi di forte efficienza li abbiamo solo per merito di singole persone capaci, oneste ed amanti del loro lavoro e capaci di incitare la squadra al risultato, in un oceano di difficoltà non ultime quelle indotte da colleghi inetti ed invidiosi; una corsa al peggio dove ovviamente frotte di mediocri, che non avrebbero meritato il posto che occupano lautamente compensato, cercano di “difendersi” dai pochissimi capaci e motivati, che operano senza nessun aiuto né esempio dall’Alto anzi con la sempre presente paura di immotivati controlli e penalizzazioni per avere pestato i piedi a qualcuno figlio di, parente di, amico di, militante di; insomma una lotta improba che prima o poi li porterà all’abbandono e nel ritiro.
Pensionamenti sempre più posticipati e ridotti, mentre il Gotha del Potere Politico, già con vitalizi anche per pochi mesi  di mandato elettorale, ha da poco visto decadere la legge che vietava l’incremento oltre certi limiti ai dipendenti delle varie Zone del governo, mentre stanno aumentando in modo impressionante le situazioni di povertà nel nostro Paese; il nuovo vangelo è sempre un numero minore di ricchi ma sempre più ricchi e sempre più poveri tutti gli altri.
Belle prospettive dunque per i nostri giovani, per il loro futuro.
Ogni anno si chiude con la speranza del cambiamento in meglio, ma poi anno dopo anno vi siete ritrovati in queste condizioni; cosa augurarsi? Taluni invocano l’arrivo di Uomini della Provvidenza, ma il problema è che non nascono quando voi che vi incazzate al bar e durante le partite di pallone lo chiedete; per sapere cosa augurarsi bisogna prima capire cosa si vuole per sé e per il proprio Paese e vedere se le due posizioni possono coincidere.
Se questa è la condizione di questo Paese lo si deve dunque a tutti; durante il Padrenostro citiamo la parola “omissioni”: tutti più o meno siamo stati colpevoli di omissioni; quando abbiamo girato la testa davanti al menefreghismo, davanti allo scempio di questa Patria, davanti alla corruzione dilagante, davanti alla richiesta di togliere i crocefissi e poi i presepi, davanti al proliferare di criminalità ed insicurezza, davanti al potere del Mercato che ha ucciso i Valori fondanti della nostra civiltà, davanti ai nostri caduti delle due grandi guerre che si girano nelle tombe vedendo quanto ci siamo ridotti ad accettare o a far finta di non vedere per opportunismo, davanti al terrorismo che ci sta stringendo entro steccati come mandrie, davanti ai vostri stessi figli cui avete curato di non far mancare nulla o avete insegnato l’astuzia dimenticando di insegnare loro con le parole e con l’esempio che la vita da risultato solo attraverso l’impegno , il sacrificio e il comportamento onesto e la vera solidarietà
Cosa fare? la maggioranza dopo duemila anni di civiltà non vuole neppure chiederselo, i pochi che se lo chiedono non sanno darsi risposte, alcuni parlano di cambiare politica o partiti; ma qui è il popolo italiano prima di tutto che deve cambiare, nel senso che ognuno deve incominciare ad assumersi le proprie responsabilità, senza l’aiuto di nessuno e senza l’esempio trainante di alcuno, neppure di una Chiesa persa nei dissidi interni di potere e per lo più incapace di riassumere il suo compito smarrito di guida spirituale.

Tanti auguri