giovedì 23 gennaio 2014

Il riuso della Caserma Gotti è un bel problema: se dovesse divenire, per la solita cronica debolezza delle Amministrazioni cittadine, un centro di accoglienza allora altro che città D’arte; anche se spero ovviamente che ciò non succeda, conoscendo il contesto politico/burocratico ci dovremo aspettare il peggio.
E’ un problema assai delicato e di difficilissima soluzione che prevede un’attenzione decisa ed un coinvolgimento politico fino ai Piani più Alti. Bisogna pensare ad una funziona diversa capace di attirare capitali privati da far convivere con capitali pubblici anche Europei se si vuole trovare un punto di forza da contrapporre allo scempio della Città prossimo venturo.
Proporre doppioni di ciò che c’è già a Conegliano, parchi, sedi universitarie o altre grandi ed onerose strutture di utopistica realizzazione e di costosissima gestione, impossibili per i bilanci cittadini, è la solita beffa elettorale destinata solo a causare danni ed a tranquillizzare solo gli ingenui: finora chi ha governato non è riuscito neppure a mantenere Villa Papadopoli! 
A proposito di Villa Papadopoli ed il suo parco, quando l’allora Sindaco Scottà iniziava a parlare di cessione, lo scrivente architetto, in contatto con Azienda Elettronica di fama internazionale con decine di sedi nel mondo, aveva proposto l’acquisto della Villa a tale colosso dell’elettronica per realizzare un Centro Studi dell’Azienda, che inizialmente  lo cercava in Friuli; come al solito si è voluto procedere in modo diverso per motivazioni non certo oggettive  ed ora, ad aste andate deserte, o ce la teniamo lasciandola cadere a pezzi o la regaliamo!
Oltre18 mesi fa ho proposto all’Amministrazione di questa Città di aprire un nuovo Fast Food per giovanissimi, ed ho convinto, invero a fatica, l’Azienda Internazionale a scegliere come location Vittorio Veneto in luogo di altro vicino comune: come al solito i tempi della burocrazia che avrebbe già potuto, se voleva, trovare delle scorciatoie usando l’ex art. 6 invece di attendere un PAT in ritardo, si intrecciano con la politica e viceversa in un non trasparente balletto senza fine, ma anche questa Multinazionale non aspetterà in eterno e sta ancora attendendo solo per rispetto dello scrivente; dal punto di vista della mia parcella era però meglio se lo facevo nell’altro comune, dove sarebbe già funzionante da un bel po .. 

Il problema della Caserma Gotti, come tutte le altre questioni cittadine che hanno segnato il passo di questa Città e minato il suo futuro e dei nostri figli, non può più essere affrontato così.

mercoledì 22 gennaio 2014

Vittorio sta morendo: attività artigiane, commerciali e professionali chiudono; sempre meno giovani, una città vecchia con gli stimoli, le ambizioni e l’energia dei vecchi.
Una campagna elettorale, in sordina, senza slanci, senza figure di spicco, senza personalità da incensare o da criticare, la deprimente sensazione che è ancora distante quel giro di barra tanto atteso, culturale economico e sociale.
Partiti faziosamente divisi sui temi importanti; i soliti voli pindarici, pure essi depressi in fantasia, di quanti ritengono si possa ancora fare politica con vaghe promesse predestinate ad altro “libro dei Sogni” di Da Ros.
Ancora non si è capito, mentre io lo vado dicendo fin dai primi anni novanta, che solo un ritorno a forme particolari di agricoltura e turismo conglobate e comprensoriali, con Vittorio promotrice, potranno salvarci e rimettere in moto un’economia tartassata condannata al fallimento, costretti a subire l’emigrazione dei nostri Cervelli Giovani e un’immigrazione di troppi predestinati allo schiavismo Malavitoso e non.
Basterebbe farsi un giretto per Vittorio e dintorni: altro che due Centri Storici, il nostro è un pullulare di agglomerati storici dalle caratteristiche architettoniche, paesaggistiche, climatiche e dalle potenzialità intrinseche pazzesche, che negli anni ’50 contava decine di attività turistiche e ricettive! Se andiamo in Europa raramente persino grandi metropoli hanno quello che ha già Vittorio, ma che i più non vedono quando non svalutano! Eppure in Europa ed in qualche rara cittadina italiana, con sapiente organizzazione imprenditoriale ostentano il poco e meno affascinante in giri economici da capogiro!
Cenede e Serravalle, Meschio ed il suo fiume con sorgenti splendide misconosciute, vari agglomerati storici sparsi in piano e collina, santuari, laghi, foresta del Cansiglio Cadore e Venezia a portata, percorsi enogastronomici, ambiti di caccia, pesca, vela, percorsi di treckimg e mountain bike, sentieri e passeggiate ed ippovie favolosi ecc. ecc.
Invece di vivere da Signori, rispettando e sfruttando un tale Ambiente, con rese derivanti da quanto Madrenatura ed una Storia pregna di tradizioni e cultura con tanta dovizia ci hanno regalato, chi ha governato ha invece voluto una zona industriale e permesso l’assalto edilizio speculativo del territorio.  

  Vittorio torni a prendere in mano un progetto di unione con i Comuni contigui per un coinvolgimento in politiche turistico ambientali; nel dismesso elicampo militare di di San Giacomo si crei un campo per veivoli leggeri, di servizio aero civile di intercollegamento e di servizio di pronto intervento sanitario, in raccordo con Belluno e Treviso; si trovi un accordo con l’intrapprendente Sindaco di Fregona  per una nuova linea panoramica lungo i piloni dell’italcementi da piazza Sant’Andrea al Cansiglio. Solo pochi esempi...