mercoledì 7 novembre 2007

la beffa dell'ICI

ICI, non ICI, tasse varie, i cittadini virtuosi sono trattati peggio di limoni.
Ma la beffa ci viene ancora dal Sud ove troppi mafiosi continuano a vivere nelle ville che dovrebbero esser loro state sequestrate dopo i processi, a seguito di regolari sentenze e relativi dispositivi, e per di più non pagano l’ICI in quanto quegli stessi fabbricati, utilizzati come propri dalle loro famiglie (se non persino da loro sgherri cui forse continuano a dare ordini) risultano comunque di proprietà dello Stato o del Comune.

Un po' di autocritica Compagni

A Gorgo al Monticano in seguito al crudele fatto di sangue ci hanno mandato uno stuolo di agenti che poi hanno prontamente richiamato, e pensare che da anni troppe famiglie venete e bergamasche, gente che già rischia ogni giorno con il proprio lavoro fin dal mattino presto quando si alza, hanno subito violenze, anche gravi, persino in casa propria ,per cui il nordest vive ormai un clima generalizzato di insicurezza, paura e sfiducia nello stato.
Ma poi la violenza è stata fatta a Roma, per strada ed alla moglie di un comandante di Vascello: solo adesso chi governa prende contatto con lo sdegno popolare (quello del suo seggio elettorale) il tempo necessario di aggiungere qualche altro decreto di urgenza all’eccesso di leggi tranquillamente disattese, per poi dire che il problema delle migrazioni è mondiale e tante altre banalità di parte e, finita l’onda mediatica, pontificare su altro.
Ma se sono stati proprio questi compagni ad aprire le porte ai migranti indiscriminatamente per riprendersi, come nel 68, due piccioni con una fava! Ma come, non vi ricordate quando questi primi poveretti venivano assunti a servizio, con giaciglio pranzo e cena come solo compenso, dalle famiglie bene di imprenditori allineati con quei politici che accusavano altri di sfruttamento? E, sempre i soliti compagni, non li riconoscevate mentre abbandonavano i seri lavoratori italiani, non più disponibili a perdere il lavoro per politica, per aprire indiscriminatamente ai clandestini, brava gente o banditi in fuga che fossero, onde approvigionarsi nuova base da sindacalizzare e spedire in piazza ?
Ahimè, l’impressione generale è che troppe cose stiano scappando di mano, che ci si stia avvicinando al si salvi chi può, che la "casta", troppo impegnata a vedere solo i suoi interessi, dia l’idea di non avere più una visione completa e realistica della gravità della situazione, certamente diversa anche secondo le zone territoriali ed economiche di questo paese, risultato pare anche al penultimo posto di una pessima graduatoria, per la corruzione, ove è preceduto solo dalla Grecia.
Ma cosa dimostrano di saper fare i compagni doc? Un servo del potere poche sere fa, in TV dopo svariato tempo di assenza, e forse per questo ancora più pieno di livore invidia e cattiveria, non ha fatto altro che sparare sull’opposizione, che certo non brilla di luce propria ma solo per il buio in cui si specchia; sul fascismo, ovviamente trascurando quel poco che sta cominciando ad emergere sul vero volto del comunismo internazionale e già sconvolge; sproloquiando sulla differenza tra morti liberatori e morti repubblichini, continuando così a spingere sul solito argomento da decenni antidemocrasticamente cavalcato per ammannire cervelli all'ammasso e giustificare il mantenimento del potere anche davanti a dimostrazioni di incapacità manifeste; ma costoro, dal 68 non hanno di fatto segnato quando non diretto il corso di storia politica economia e cultura italiana?
Come mai paesi come la Spagna, un tempo ben più poveri ed arretrati di noi, oggi corrono davanti a noi: forse alla base della loro forza c’è la cognizione che l’odio faccia un cattivo servizio: ecco così due cimiteri uno fascista ed uno comunista; che l’unità di intenti sia una leva di progresso: non hanno voluto concedere falsi alibi e ricatti propagandistici da usare come leva per mascherare l’operato contigente di chi deve risolvere i veri problemi dei cittadini; che ritrovare dignità politica sia fondamentale: che ci riuescano perché stanno ritrovando ciò che un tempo li faceva una potenza? A noi, in periodo di decadenza, risulta invece più facile seguire ataviche ed endemiche “tradizioni” di disordine e divisioni.