lunedì 15 ottobre 2007

Giustizia diseducativa

Vergognosa l’esposizione del Giudice di Forum (rete 4) dell’altra sera, con i due giovanissimi sposi.
Lui si dimostra, soprattutto in considerazione dell’età e del “livello” attuale di troppi giovani, innamorato, serio ed eccezionalmente dotato di senso di responsabilità, con un figlio nel ventre della giovanissima moglie; Lei invece viaggia perfettamente in assonanza con buona parte dell’attuale genere femminile: in cinta, senza l’aiuto casalingo della nonna deceduta, rifiuta ogni tipo di responsabilità, dalla gestione domestica fino a far nascere il figlio che porta in sé, perché stufa del marito, di dover vivere di poco, e di dover perdere il disimpegno ed i divertimenti dei giovani della sua generazione.
Il giudice si limita a leggere quanto prevede la legge e ad elencare tutti i diritti della coppia da cui emerge, senza ombra di dubbio, che non c’è parità di diritti ma eccesso di tutela della donna, unica a poter decidere se abortire o no!
Ci si sarebbe aspettata, al di là delle leggi, almeno una presa di posizione educativa, che mettesse l’accento sulla necessità della giovane madre di provare ad assumersi le proprie responsabilità, a qualunque età, come unico presupposto umano ed etico possibile per vivere insieme in un consesso civile.
Invece il solito ignavo vuoto…di legge e di civiltà, ma con un’uscita, estemporanea ma efficace, che ha dato lezione di intelligenza dignità umana e buon senso, da parte dell’ex “ cattivo scolaro Bruno Sacchi” che, con la sua sostanza e concretezza, oscura le attuali parvenze di Catoni.

lunedì 8 ottobre 2007

giustizia e libertà

Garantire giustizia libertà e conservare un anbiente sociale ed una natura adatti alla vita dei cittadini significa chiedersi fino a che punto nel progresso tecnologico, nell'arte, nella vita culturale e sociale, personale e collettiva, le vie che scegliamo siano veramente motivate da voler garantire a tutti giustizia e libertà in un ambiente sociale e naturale sano e quanto invece siano motivate da ignoranza, incapacità di comprendere il mondo nella sua intierezza, assenza di senso di responsabilità nei confronti di chi verrà dopo di noi (compresi i nostri stessi figli e pronipoti), criminale violenza contro il mondo e sfruttamento del prossimo, e dettate da egocentrismo, interesse personale, gestione del potere e del denaro, avidità, ambizione esasperata.
La mia libertà finisce dove comincia quella altrui: lasciare in giro impunite e non educate persone che ledono la libertà altrui opprimendo derubando uccidendo, persone che vivono come parassiti senza dare un loro apporto alla società, persone che per perversioni sessuali fanno del male ad altri specie ai bambini, persone che distruggono per avidità l'ambiente che ci circonda, persone che per interessi economici sfruttando l'egoismo della ricchezza fanno la tratta degli organi, sono solo alcuni esempi di quanto oggi la parola libertà abbia perso gran parte del suo significato. Ma vi sono anche medici e scienziati senza freni morali che, per ambizione e potere, spingono la ricerca su ambiti che nulla hanno a che vedere con la natura e l'etica della vita ma sono invece legati alla legge della domanda e dell'offerta.
In questa fase difficile, in cui si è perso il senso della creazione e di Dio, è necessario che tutti, ma soprattutto coloro che possono in qualsiasi modo interferire, si rianimo sotto il nuovo stimolo di rivedere e ponderare, con la luce dell'onestà intellettuale e del buon senso, le nostre scelte su libertà giustizia ordine ambiente sociale e naturale: solo la presa di coscienza e l'azione potranno salvare chi ci seguirà.