Vergognosa l’esposizione del Giudice di Forum (rete 4) dell’altra sera, con i due giovanissimi sposi.
Lui si dimostra, soprattutto in considerazione dell’età e del “livello” attuale di troppi giovani, innamorato, serio ed eccezionalmente dotato di senso di responsabilità, con un figlio nel ventre della giovanissima moglie; Lei invece viaggia perfettamente in assonanza con buona parte dell’attuale genere femminile: in cinta, senza l’aiuto casalingo della nonna deceduta, rifiuta ogni tipo di responsabilità, dalla gestione domestica fino a far nascere il figlio che porta in sé, perché stufa del marito, di dover vivere di poco, e di dover perdere il disimpegno ed i divertimenti dei giovani della sua generazione.
Il giudice si limita a leggere quanto prevede la legge e ad elencare tutti i diritti della coppia da cui emerge, senza ombra di dubbio, che non c’è parità di diritti ma eccesso di tutela della donna, unica a poter decidere se abortire o no!
Ci si sarebbe aspettata, al di là delle leggi, almeno una presa di posizione educativa, che mettesse l’accento sulla necessità della giovane madre di provare ad assumersi le proprie responsabilità, a qualunque età, come unico presupposto umano ed etico possibile per vivere insieme in un consesso civile.
Invece il solito ignavo vuoto…di legge e di civiltà, ma con un’uscita, estemporanea ma efficace, che ha dato lezione di intelligenza dignità umana e buon senso, da parte dell’ex “ cattivo scolaro Bruno Sacchi” che, con la sua sostanza e concretezza, oscura le attuali parvenze di Catoni.
Lui si dimostra, soprattutto in considerazione dell’età e del “livello” attuale di troppi giovani, innamorato, serio ed eccezionalmente dotato di senso di responsabilità, con un figlio nel ventre della giovanissima moglie; Lei invece viaggia perfettamente in assonanza con buona parte dell’attuale genere femminile: in cinta, senza l’aiuto casalingo della nonna deceduta, rifiuta ogni tipo di responsabilità, dalla gestione domestica fino a far nascere il figlio che porta in sé, perché stufa del marito, di dover vivere di poco, e di dover perdere il disimpegno ed i divertimenti dei giovani della sua generazione.
Il giudice si limita a leggere quanto prevede la legge e ad elencare tutti i diritti della coppia da cui emerge, senza ombra di dubbio, che non c’è parità di diritti ma eccesso di tutela della donna, unica a poter decidere se abortire o no!
Ci si sarebbe aspettata, al di là delle leggi, almeno una presa di posizione educativa, che mettesse l’accento sulla necessità della giovane madre di provare ad assumersi le proprie responsabilità, a qualunque età, come unico presupposto umano ed etico possibile per vivere insieme in un consesso civile.
Invece il solito ignavo vuoto…di legge e di civiltà, ma con un’uscita, estemporanea ma efficace, che ha dato lezione di intelligenza dignità umana e buon senso, da parte dell’ex “ cattivo scolaro Bruno Sacchi” che, con la sua sostanza e concretezza, oscura le attuali parvenze di Catoni.