mercoledì 8 settembre 2010

Traforo di Santa Augusta

In merito al traforo in tempi non sospetti ebbi già ad intervenire affermando un mio parere che in breve ripropongo. L’uscita del traforo é posizionata un po’ troppo in quota; ciò comporta una lunga discesa fino all’immensa rotatoria prevista nella zona dei laghetti con troppi inconvenienti: primo, l’immensa rotonda non è proporzionata al nostro contesto storico territoriale, e va a distruggere un magnifico sito storico e naturalistico (già compreso nel SIC ma,è vero, già in parte rovinato da costruzioni ed opere degli anni 60/70) caratterizzato da risorgive, con flora e fauna peculiari, collegate al fiume Meschio e da antiche vie d’acqua ancora perfettamente individuabili che invece dovrebbero essere restaurate e fatte conoscere; secondo, la rotatoria in questione non si pone di fronte all’incrocio di Porta Cadore con la viabilità da e per la vallata andando così a decongestionare il traffico ricevendo direttamente il flusso che proviene dalla vallata e da nord. Secondo me la rotatoria, di dimensioni più adeguate al contesto,dovrebbe infatti essere posizionata di fronte all’incrocio di Porta Cadore sfruttando anche spazi esistenti e permettendo un’uscita del traforo a quota inferiore con collegamenti più efficienti ed assai meno impattanti.
Comunque il progetto è da tempo già stato fatto e non ritengo sia giusto a questo punto fermare l’iter avanzato di un’opera necessaria (anche solo per limitare l’inquinamento di Serravalle) che da ca. 70 anni la Città attende, proponendo alternative fantasiose, incongrue e forse anche più dannose per la Città, solo per scontro politico!
Un’alternativa sarebbe quella (comunque peggiorativa rispetto allo spostamento completo dell’uscita e della rotatoria) di spostare solo la rotatoria presso Porta Cadore, mantenere fissa l’uscita della galleria del traforo con solo una immissione più rispettosa dell’ambiente e più congrua alla viabilità esistente.
Spero comunque che l’Amministrazione Cittadina riesca a cantierare in tempi umani quest’opera tanto importante quanto necessaria che segnerà profondamente il territorio cittadino assistita dal senso di responsabilità dei politici di ogni colore e spero che possa e voglia riflettere più a fondo su un’opera che dovrà assolvere il suo compito con efficienza nordica e non così così, all’italiana. La progettazione, anche la più appassionata e competente, non può mai considerare tutto (ed ahimè ciò lo si riscontra con troppa frequenza in lavori pubblici studiati e realizzati frettolosamente o con importi inadeguati alla durabilità nel tempo); si rifletta ancora quindi sul posizionamento della rotatoria, che può tranquillamente essere cambiato in corso d’opera, per salvare una zona storico-naturalistica della città e contemporaneamente rendere altamente più efficiente il punto di convogliamento dei flussi del traffico risparmiando anche territorio.