domenica 9 marzo 2008

Calcolo del danno criminale

In Italia tutto ormai si computa in denaro: il danno fisico viene computato secondo precise tabelle dalle Assicurazioni; l’offesa ed il danno morale viene riconosciuto e pagato; il danno di immagine, il danno economico, ecc. seguono trafile confermate.
Nel Paese regna però il disordine: - da una parte incapacità del governo a gestire la sicurezza dei cittadini, criminalità organizzata molto meglio dello Stato, criminalità diffusa, numero sempre più elevato di persone che vivono di truffe, inganni agli ingenui, espedienti, assassini e crimini sessuali specie sui minori indifesi in tragico aumento; - dall’altra parte burocrazia incapace a gestire anche l’ordinaria amministrazione, strade e territorio ormai abbandonati, colline in cui più nessuno opera un regolare sfalcio ne forme di allevamento, marciapiedi e rive dei fiumi incolti con proliferare di serpi e topi, fossati e scoli ripieni di detriti e rifiuti (vedi Napoli), opere stradali e pubbliche necessarie ferme o a rilento per i costi sempre più alti e la mancanza sempre più cronica di fondi, e…mi fermo.
In tale quadro la gente non trova riscontro per le tasse pagate, lavora troppe ore al giorno senza guadagnare, quando non ci rimette, ed è incattivita perché vede criminali nostrani ed extracomunitari neppure cercati (si multa il cittadino perché ha una residenza ed un conto in banca certi) o, nei brevi periodi di loro soggiorno nelle patrie galere per essere “rieducati”, trattati con i guanti bianchi, i libri e la televisione e le puttane! Mentre tu, onesto lavoratore, come un “fesso” scoppi per arrivare alla terza settimana...
Dato che in questo Paese non si parla di pena di morte, né di pene esemplari per i pedofili che scarcerati tornano subito a delinquere, né di certezza della pena per i truffatori o per gli spacciatori, né tantomeno per i mafiosi ed i loro sgherri, ne per gli zingari assassini cui vengono dati gli arresti domiciliari, ed i delinquenti ce li ritroviamo così, tutti per strada quando non dentro le nostre case, impegnati a continuare a delinquere, suggerisco un modo per far espiare e redimere i criminali: si calcoli economicamente il danno che costoro hanno arrecato alla società e lo si faccia pagare con il lavoro.
L’importo computato andrà pagato alla Società facendo compiere ai criminali, previo corso di istruzione, tutti quei lavori descritti all’inizio che Stato ed Enti non riescono più a fare: avranno un tetto sopra la testa pulito (in carcere) e tre pasti al giorno, e sconteranno la loro pena per il periodo calcolato, con libri da leggere e l’uso gratuito di computers per migliorarsi nel tempo libero (uguale a quello di ogni onesto lavoratore).
Ma per quanto riguarda altri agi come la Tv, i film in cd, le puttane ed ogni altro sollazzo dovranno pagarli a parte: certo non con soldi, di cui non dovranno mai disporre, ma con ore di lavoro straordinarie o prolungando la loro permanenza negli “alberghi circondariali”; emergerà così chi è davvero convinto di aver sbagliato e vuole redimersi e rientrare quanto prima a pieno diritto nella Società: lavorerà di più, riposerà e per lo più sacrificherà e non chiederà lussi che gli allungano la permanenza; al suo rientro nel civile consesso dovrà essere accettato e rispettato.
Per i delitti più gravi di strage o di assassinio con abuso di bambini non dovrà essere prevista possibilità di reinserimento nella Società fino alla morte.
Un sogno? Certamente sì per ora; pensate infatti a quanta gente resterebbe a piedi col lavoro e quindi troverebbe mille motivazioni per salvaguardare i propri interessi: dagli psicologi in sicuro calo, ai sindacalisti, agli avvocati, alle imprese di costruzione che si vedrebbero depauperate di lauti lavori pubblici svolti male ed a carissimo prezzo, di tutti i burocrati che arrivano alla sesta settimana con le tangenti delle imprese predette, a tutta quella serie di imbecilli ed opportunisti che prolifera con il proliferare dei delinquenti; ci sarebbe anche chi ci guadagna: certamente i cittadini (in sicurezza, ordine e ambiente), poi molto personale in più per gestire la nuova situazione, i produttori di libri e computers, l’associazione puttane a domicilio, i nuovi burocrati collegati alle carceri per gestire i lavori pubblici (come nuovi posti di lavoro e forse le solite tangenti all’italiana).

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