domenica 9 marzo 2008

ICI vera area fabbricabile virtuale

In Italia la deregulation ci ha portato Stato, Regioni, Province e Comuni che impongono tasse, con un consuntivo finale assai appesantito; se ci dovessero concedere un federalismo “all’italiana” cosa ci dobbiamo attendere?
E così tanti comuni, specie del Nord e senza distinzione politica, hanno ultimamene reso edificabili aree private, anche con effetto retroattivo, per reperire fondi. Dopo anni di blocco totale alle richieste del privato, anche in casi conclamati di necessità, la politica e la burocrazia hanno trovato il modo di introitare soldi, mettendo prima a bilancio somme sempre più ingenti con le multe per divieto di sosta (una volta in bilancio le devono fare), poi per il passaggio ai semafori con il giallo (che in qualche caso è stato svelato persino appositamente accelerato), e recentemente, nell’orgasmo della tassazione, adottando Varianti Urbanistiche che rendono edificabili aree private del territorio “ad abundantiam”, persino in casi ove il bollino si scontra con totali o quasi impossibilità a costruire; indisponibili ad accettare richieste di cancellazione dei cittadini che non sono interessati o impossibilitati ad edificare, o impossibilitati a pagare i tributi; con la conseguenza, in casi ormai non più estremi, di mettere nelle condizioni piccoli ed anziani proprietari di dover cedere la loro proprietà, solo virtualmente edificabile, ad affaristi ed approfittatori.
Sì, avete capito bene! tali aree rese edificabili attraverso varianti urbanistiche adottate dai Consigli Comunali sono virtualmente edificabili, lo sono solo fiscalmente; in parole povere per esigere tributi dai cittadini, che ormai faticano ad arrivare alla terza settimana; dal punto di vista urbanistico infatti, fino a che le Varianti adottate non vengono approvate dalla Regione, i proprietari privati non possono richiedere ed ottenere permessi di costruire e gli stessi Comuni che impongono i tributi sulla virtuale edificabilità, anche per un periodo retroattivo di 3/4 anni, si rifiutano di rilasciare i permessi di costruire in carenza di approvazione Regionale; e nessuno acquisterebbe a pieno valore di mercato un’area solo fiscalmente edificabile.
Da noi accade che per una Variante, la 8/2004, presentata nel 2006 e decaduta nel 2007, ma ancora in Regione in attesa di parere, cittadini, spesso non a conoscenza del mutamento indotto, si siano trovati a dover presentare una domanda in sanatoria (ma che generosi questi Comuni…) per i tributi ICI, con sanzioni addizionali fin dal 2004 ed abbiano pagato obbedientemente (al nord al bar fanno cadere i governi… ma poi, almeno quelli ancora sotto l’imprinting austriaco e fascista, sono i primi a pagare) somme a volte ingenti, senza comunque poter edificare o vendere la loro proprietà .
Da ottobre 2007 la variante è decaduta, e la loro proprietà è ritornata inedificabile e intassabile: - se l’area verrà confermata come edificabile dalla Regione non avranno versato per nulla i loro denari, ma in quel fatidico momento dovranno versare anche l’ulteriore ICI e dovrebbero anche aver pagato all’ufficio delle entrate per l’incremento di valore della loro proprietà; se la Variante non verrà approvata o se delle aree verranno stralciate come faranno i titolari a riavere indietro le somme versate e relativi interessi legali ? la normativa prevede solo che i Comuni possano inserire nel regolamento ICI l’obbligo del rimborso automatico delle somme versate (e gli interessi ?), ma quanti e quali Comuni hanno inserito tale clausola? Ringraziamo Bersani.
Giudici si sono rivolti alla Corte di Cassazione denunciando l’illegittimità del meccanismo, ma una sentenza del 28 Febbraio scorso ne ha invece sancito la legittimità (che però non fa rima con giustizia): povero Paese indietro a colpi di sentenze!
D’altro canto, cosa attendersi da chi ci chiede l’anticipo delle tasse per l’anno di lavoro che dobbiamo ancora iniziare sulla presunzione (per lo più errata) che incasseremo come l’anno precedente ? Forse tra un po’ ci multeranno sulla presunzione (o sospetto) di reato? Auguriamoci che non ci misurino la capacità polmonare per farci pagare, in modo equamente proporzionale all’età e alla nostra stazza…una nuova imposta sul consumo ed inquinamento dell’aria…(speriamo che qualche burocrate non mi legga !)
Tra i veneti circola intanto una battuta: “che il Veneto dichiari guerra all’Austria e, prima dello scontro, da buoni italiani saranno pronti a chiedere l’annessione all’Austria”; è una battuta che rivela sia l’indole certo non rivoluzionaria di certa gente, ma anche la gravissima delusione ed assoluta mancanza di fiducia nelle classi politiche e dirigenti Italiane.

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