martedì 10 febbraio 2009

Morte Eluana Englaro

Per casi personali della vita ho avuto a che fare con tanti medici; a parte uno, il Prof. M. Baccarani, faro di scienza ed umanità nel nebbioso pantano della categoria, cosiddetti specialisti del settore, prima di Lui, nel 1993, in faccia e di fronte a mia moglie…, mi avevano sentenziato si e no 2/3 mesi di vita; tre anni dopo altro sapiente, tra l’altro non direttamente interpellato, mi sentenziava massimo 8/10 anni dall’inizio del male (massimo 7 anni di vita…).
Abbiamo sentito in questi tempi cosiddetti scienziati di fama spacciare “fole” come “veri risultati scientifici” poi miseramente smentiti, a consolidare la certezza che chi lavora seriamente, con passione e coscienza, difficilmente trova casa in questo Povero Mondo colonizzato da millantatori e malati di protagonismo.
Ogni giorno efferati omicidi, morti dovute all’incuria o al menefreghismo, la possibilità di “quantificare e pagare” una Vita tolta, la possibilità di fare diamanti attraverso la cremazione del caro estinto, dimostrano quanto sia il valore riconosciuto al denaro e quanto poco quello dato alla Vita.
Sentire che Eluana recentemente abbia sorriso, abbia avuto persino le mestruazioni e dati altri segni di vita, mentre veniva amorevolmente accudita e nutrita, senza farmaci, e che ora sia stata terminata con la sentenza di un giudice fa pensare.
Ma più che certa magistratura e certi medici, che da tempo sono convinto abbiano perso il contatto con il mondo reale, impantanati nel carrierismo, avviluppati nella BuroCrazia ed inseguenti il potere, che mi meraviglia è il padre, che si è intestardito nel suo intento, quasi fosse in cieca competizione con chi non gli lasciava fare ciò che voleva! Certo Eluana, da ragazza giovane, in qualche discorso può aver detto che avrebbe preferito morire piuttosto che vivere in certe condizioni (intanto quali precisamente ?), ma quanti da giovani non hanno detto le stesse cose e poi, con diversa maturità, accetterebbero qualsiasi trattamento pur di restare in vita, nella speranza di qualche futura possibilità di cura ?
Quante persone si sono svegliate dal coma anche dopo anni quando, eccetto le Madri, quasi più nessuno, per primi certi medici che antepongono arrogante ignoranza al mistero della vita, nutriva speranze?
Perché tutti i co-interessati, medici, magistrati, politici, media, hanno speso immense energie nel confronto politico e mediatico piuttosto che usarle per cercare altre possibilità per Eluana?
Perché, qualche anno fa, la magistratura su richiesta di medici obbligò dei genitori a far subire la chemioterapia al loro figlio? Dov’è l’omogeneità di giudizio e di azione? Dov’è il confine tra libertà del Cittadino e Potere?
Come mai in questo caso sulla bocca del mondo la Grande Assente è la Figura della Madre?
Una Parte di Questo Paese si sta preparando a giustificare l’eutanasia? I costi sociali per mantenere in vita gravi malati e vecchi sono visti oramai con insofferenza da certe famiglie e Amministrazioni? Sarebbe la logica conseguenza di oltre quarant’anni di politiche contro la persona e la famiglia in favore della collettività!
A questo punto avrei preferito un’assunzione di responsabilità con una fine più compassionevole a mezzo di rapida ed indolore iniezione letale, piuttosto che il calvario di una lenta morte per fame e sete che riflette la viltà della scelta della privazione dell’alimentazione.
E non mi si venga a dire che è la sospensione di un accanimento terapeutico, perche dare da bere agli assetati e da mangiare agli affamati non è accanirsi a somministrare farmaci.
Mala Tempora Currunt

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