giovedì 16 ottobre 2008

11 settembre, inizio dela caduta dell'impero ?

Quanto successo negli stati uniti con le banche, quanto sta accadendo per l’effetto rimbalzo in Europa, quanto accadrà in Italia per il panico chiede riflessioni.
Negli ultimi vent’anni le persone serie e competenti non sono state ascoltate; sono invece stati ascoltati i venditori di fumo, i falsi profeti del marketing arrembante, gli amici degli amici, i disonesti che ammannivano con false teorie gli sciocchi che vogliono sentirsi dire quello che loro pensano e non essere contraddetti. In questa società pervertita, in cui interesse personale, passioni, disonestà e limitatezza intellettuale hanno invaso il mondo, si è concretizzata la crisi di un modello di società fondata esclusivamente su principi economici e sulle basi di una cosiddetta scienza che ha mirato più alla sensazione che alla scoperta della verità e che ha valutato i risultati di ipotesi di lavoro senza tener conto di gravissime controindicazioni sociali, etiche ed ambientali. Politiche populiste e demagogiche ed un capitalismo arrembante hanno costruito una base sociale ottusa egoista e tesa al basso. La gravissima assenza della giustizia ha fatto il resto sulla psiche delle persone, creando mostri affamati di vendetta, gente inetta e vigliacca, poveri disgraziati schiavi delle droghe, del gioco, del bere, del lavoro, del sesso; ha eliminato o reso ininfluenti, sistematicamente, i cervelli, gli animi liberi, le menti generose, i cuori compassionevoli, le persone rette.
In questo momento di gravissima crisi o si fa davvero l’Europa, un’Europa unita non solo nella moneta, ma unita soprattutto nel comune sentire cristiano e nell’esercizio del diritto e della giustizia, oppure solo gli Stati più organizzati, più forti intellettualmente economicamente e patriotticamente, solo quelli sopravviveranno, ovviamente a scapito degli altri stati più deboli attraverso nuove forme di governo delle masse i cui embrioni sono già intuibili: è una legge della Natura e della Storia.
Quegli stati che non sono entrati nell’Europa danno a tutt’oggi alla loro gente la sensazione di una situazione assai migliore: sono più uniti, hanno il senso patriottico dello Stato, conservano fede e tradizioni più salde, hanno un’economia più sicura.
Per chi come noi è entrato in Europa la sensazione dell’esperimento fino ad ora attuato non è delle migliori: ad esempio scarsa protezione dei nostri prodotti e tentativi nazionalistici di contingentamento degli stessi da parte di altri stati.
La riflessione tematica è quindi: il disegno storico politico di un’Europa Unita che, fin dai tempi di Carlo Magno stiamo cercando di rendere realtà, è, alla luce di quanto accaduto e sta accadendo, un sogno ancora corretto? Lo scrivente fautore da sempre di una Grande Europa se lo domanda. Oppure la storia dei nostri padri, funestata da guerre, miserie economiche, ma ricca di idealità, valori umanitari condivisi, senso ed onore dell’appartenenza, fantasia e concretezza, giustizia e severa applicazione delle leggi, sensazione del progresso, ci fa pensare nuovamente ad un nuovo tempo di nazionalismi,? Oppure siamo alla vigilia di gravissimi stravolgimenti epocali da cui sorgerà, ahimè dopo ancora un bel po’ di oscurità, una nuova Era ?
Con la fine della seconda guerra mondiale sembrava (o forse ci è stato fatto credere..), e per un po’ lo è stato, che il mondo avesse finalmente trovato una pace fatta di lavoro benessere ed equilibrio etico-pragmatico.
Dopo un certo rallentamento, non preoccupante, sono invero ricominciati gli scontri di classe, la prepotenza del denaro su ogni valore; e si è rotto l’eden; poi la caduta dell’impero sovietico per primo; poi la progressivo ed accelerante disgregazione dei legami di causa ed effetto in economia, sociale, morale ed ambiente; ma non basta…
Certamente il catalizzatore finale, motore degli sconvolgimenti in odore è stato l’11 settembre con l’assalto terroristico alle Torri Gemelle ed il loro crollo: l’incapacità a prevederlo, nonostante gli apparati e le tecnologie all’avanguardia, e l’assoluta impotenza a difendersi al momento del Popolo Americano, dell’Apparato Militare più potente del Mondo hanno rotto un equilibrio e ridimensionato un mito; Le torri gemelle, gotha del potere economico mondiale, simbolo americano ed ebraico del potere, sono evidentemente state scelte non a caso.
Da quel momento sono emerse la vulnerabilità militare, sociale, organizzativa; con il tracollo bancario è emersa la vulnerabilità economica degli Stati Uniti attuali; è stata drammaticamente sondata, e resa di pubblico dominio, la reale capacità di reazione di chi governa l’informazione vantando scudi spaziali, missili puntati su varie capitali del mondo, potere bellico ed economico ma che si è trovato il fianco scoperto al momento della verità; sono state rese pubbliche le gravi carenze che caratterizzano cronicamente il funzionamento dei moderni stati democratici: disorganizzazione, inefficienza, inaffidabilità, menefreghismo, superficialità. Contemporaneamente sullo scenario del mondo si è mostrato il nuovo volto di un terrorismo feroce, subdolo, ma caratterizzato da grandissima intelligenza strategica (contro la pochezza imperante nell’occidente ricco), da impensabili capacità organizzative, da spaventosa efficienza, da immenso senso della fede fino al fanatismo ed al martirio. E da allora tutto è peggiorato fino alla crisi attuale.
L’Europa, in particolare l’Italia, vedono ora al pettine tutti i nodi procurati dal ’68 in poi: sindacalizzazione esasperata del mondo del lavoro; esagerazione di ammortizzatori sociali; trasformazione dell’apparato pubblico, sanità, trasporti, scuola in centri di collocamento lavorativo lottizzati politicamente senza meritocrazia; perdita del valore del titolo di studio come garanzia di preparazione e fuga dei cervelli; promozione del lavoro pubblico in antitesi con l’intraprendere privato; sindacalizzazione e lottizzazione della Giustizia, con riflessi tragici sulla sua efficienza percepibili dai Cittadini con la perdita del senso di sicurezza; opportunismo e mancanza di assunzione di responsabilità dei membri delle Istituzioni e di chi fa politica; importazione dai paesi emergenti senza controllo e immigrazione selvaggia.
L’invasione cui è soggetto il mondo occidentale, l’Europa, lo scenario mondiale fanno riflettere e tendono a ricreare nella memoria i fantasmi della Caduta dell’Impero Romano d’Occidente indicata formalmente nei libri di storia con la data del 476 d.C., ma iniziata ben prima con il sacco di Roma di Alarico e con l’Editto di Costantino.
Il pensiero è tutto per i nostri figli che, mai l’avremmo pensato, si ritroveranno, i meno fortunati già da adulti, a dover combattere quotidianamente in un mondo sempre più difficile (e speriamo non più bellicoso) e più povero, di giorno in giorno, senza esserne stati adeguatamente e progressivamente preparati, anzi condizionati da una scuola e da una società a vedere tutto semplice e tutto sempre come un gioco.
Ma i figli dei poveri che irrompono nelle nostre realtà sono ben più forti dei nostri…
Questo nuovo governo, per la prima volta da anni, ha messo insieme una serie di persone serie ed efficienti che avranno dunque un compito assolutamente gravoso da svolgere per tentare di rimettere in carreggiata la situazione; già hanno fatto vedere alcuni intereventi forti, impopolari ma di responsabilità; speriamo solo che la situazione economica e del lavoro non peggiori bruscamente perché la gente impaurita potrebbe nuovamente rivolgersi ai falsi profeti del tutto garantito. Speriamo che esistano ancora e resistano volontà coraggio ed unità degli Italiani: il Sud è prostrato come non mai ma serpeggia più forte che mai il senso di ribellione; il Nord, specie il Nordest, da locomotiva solo economica deve recuperare Valori e riprendersi il ruolo di traino politico e sociale del Paese; non c’è più spazio per divisioni e mediocrità, serietà e merito devono tornare a far parte della percezione del quotidiano.

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