venerdì 25 settembre 2009

ATM e Società Unica

ATM oggi ha 57 dipendenti di cui 3 impiegati, 10 ausiliari per officine ecc, e 44 autisti.
Percorre con i suoi mezzi ca. 1.500.000 Km. Annui, di cui 870.000 Km. ca. con autobus urbani a Vittorio Veneto e Conegliano; di cui 320.000 Km. ca. con mezzi extraurbani servendo Sacile, Montaner, ecc; di cui 290.000 Km. ca. con mezzi idonei e lussuosi e due autisti a bordo.
ATM è una SpA di proprietà del Comune di Vittorio Veneto per la quota maggioritaria del 89,99 %; ATVO (servizi urbani ed extraurbani per San Donà, Jesolo ecc.) ne detiene il 10 %; la Provincia di Treviso solo lo 0,01 %.
Fino a pochi anni fa ATM era seriamente indebitata; da qualche anno invece è in attivo di bilancio con + 80.000 € ca.
Possiede un patrimonio edilizio recentemente periziato per un valore di qualche milione di €: potrebbe restare patrimonio della Città di Vittorio Veneto; o essere inglobato nella nuova Società Unica al valore periziato; potrebbe pure essere immesso nel mercato edilizio ma al valore corretto onde sgombrare il campo da possibili speculazioni edilizie; le ipotesi possono essere anche altre e ciò conferma la delicatezza delle scelte.
L’immagine dell’azienda, in attivo reale, è dunque più che soddisfacente.
Costruire un’azienda unica di trasporto pubblico per la provincia di Treviso, ispirata certo non al recupero di aziende in crisi, ma alla rivalutazione complessiva del trasporto pubblico provinciale per migliorare effettivamente il servizio all’utente finale comune per comune, ottimizzare i costi di gestione e costituire un nuovo soggetto più forte in grado di competere nei prossimi decenni nel panorama contermine con altre grosse realtà, è un obiettivo ambizioso, corretto e al passo con i tempi.
Certo ciò deve avvenire, per non destare scrupoli dubbi ed opposizioni, solo attraverso un passaggio in cui tutti i dati siano stati vagliati, approfonditi e resi trasparenti ma, soprattutto, definendo con competenza ed imparzialità la consistenza reale ed i ruoli delle singole aziende destinate ad essere inglobate dal nuovo Soggetto Unico.
Si è prospettata la Fusione, altri passaggi, e, per ultima, la creazione di una Società Unica in cui far confluire le attuali aziende; ma la definizione delle consistenze proposte non rappresenta, a mio parere, la realtà di ATM con evidente ed ingiustificato sbilanciamento a favore di altre aziende, la cui conseguenza ridurrebbe comunque il ruolo gestionale ed il potere decisionale di ATM, relegando l'unica azienda realmente sana all'ultimo posto in graduatoria, con prevedibili possibili effetti anche sul nuovo servizio di trasporto pubblico locale a Vittorio Veneto e verso e da Vittorio Veneto .
Buona cosa sarebbe preparare un planning realistico (che tenga conto del parco macchine attuale, delle loro specifiche destinazioni di uso e delle specifiche mansioni del “materiale umano”) delle linee e fermate in tutta la provincia servite dal nuovo Soggetto Unico di trasporto pubblico, onde poterne concretamente verificare la reale efficacia sul territorio ai fini dell’effettivo miglioramento del servizio nell’ambito complessivo dei comuni serviti e di quelli in previsione di modifiche e/o integrazioni del servizio, in cui siano chiaramente evidenziati eventuali tratti e/o corse soppresse, tempi di attesa, inizio e fine servizio giornalieri e festivi, costi previsti di biglietti ed abbonamenti.
Se si vuole, con gli attuali strumenti telematici e sulla base di un consolidato back ground documentale in possesso di ogni azienda coinvolta, la cosa è più semplice di quanto può parere; certamente una tale studio oggettivo sgombrerebbe il cammino dell’iniziativa da dubbi e passioni, e smaschererebbe eventuali opposizioni e strumentalizzazioni politiche.
Sarebbe poi utile sapere se il 2% ca. , che corrisponderebbe alla stima della consistenza e valore di ATM al momento attuale, espressa da società appositamente incaricata, renderebbe annualmente nelle casse di ATM, e quindi dei Vittoriesi che da sempre hanno aiutato e sostenuto questa loro azienda, quegli 80.000 € annui che oggi risultano in attivo di bilancio o, meglio, ( dato che la proprietà del Comune di Vittorio Veneto e quindi dei cittadini Vittoriesi è solo del 89.99 %, ) i 72.000 € annui: ulteriore ma non trascurabile parametro da tenere in considerazione.
Da considerare anche il fatto che sarebbe da invertire la ormai endemica tendenza ad “esportare” importanti servizi dalla Città di Vittorio Veneto in altri centri per cercare di ridare ruolo centripeto alla nostra Città.
Spero di aver dato un contributo di chiarezza per la decisione finale che, ricordo, spetta solo alle assemblee dei Soci delle aziende interessate, non certo ai rispettivi CdA che possono solo esprimere dei pareri in merito.

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