martedì 24 giugno 2008

Educare i figli alla Vita

Ragazzini che si riuniscono in baby gang; ragazzi che violentano ed uccidono una compagna e poi di fronte al GIP dopo la confessione chiedono “candidamente” se possono tornarsene a casa; giovani che fanno giochi mortali con armi, moto e auto; suicidi infantili per motivazioni senza peso; neopatentati che investono e scappano; giovani che a feste private demoliscono letteralmente appartamenti o villini costosi; coppie che si sposano o vanno a convivere e comprano appartamenti esagerati con mutui impossibili anche se privi entrambi di lavori certi….
E l’elenco potrebbe andare molto avanti…
Oltre ai giovani criminali, in pericoloso costante aumento, frutto, come più volte detto, di una società vuota e marcia nella quale è rimasto solo il valore del denaro, è assai preoccupante l’irresponsabilità di molti giovani e ci si meraviglia che troppo spesso provengono dalle cosiddette buone famiglie.
Questa generazione è il frutto di genitori “inesistenti”(non c’entrano con Calvino…), della Play Station, dove ammazzi, ti ammazzi, spari, ami, corri, fai la guerra, giochi, tutto senza mai alcuna responsabilità né soprattutto conseguenza personale!
Ai miei tempi (frase che denuncia già l’oltre mezzo secolo vissuto…) ad ogni azione corrispondeva una reazione:
se non studiavi ti bocciavano (quando venivi a casa con una nota intanto le prendevi e, guai a te, se ti permettevi di criticare l’insegnante perché ne ricevevi doppia dose) ;
se disobbedivi i tuoi genitori erano problemi tuoi seri (oggi un branco di imbecilli discute nei salotti buoni ? di autorità e di autorevolezza senza minimamente conoscerne il significato);
quando baruffavi con i tuoi coetanei ti rendevi conto che potevi essere anche tu quello con l’occhio nero (nel nostro consesso civile erano allora molto rari i fenomeni di bullismo organizzato, mentre assai più frequenti i “contatti personali” per una ragazza o per altre incomprensioni) e non ne facevi un dramma;
a nessuno normale passava per la testa di stuprare la compagna di scuola e poi di ammazzarla pensando poi tranquillamente di tornare a casa impunito;
casi rarissimi i suicidi di ragazzini;
ma, soprattutto, quando ti morivano i nonni a casa tua veniva allestita la Camera Ardente, tutto nero e viola: la salme rimanevano visibili e toccabili nella cassa aperta e nella notte precedente la sepoltura c’era la veglia di preghiera; e ti facevano baciare i nonni morti e tu te li ricordavi vivi; nel mio caso l’uno, fabbro e artista, mentre forgiava cose meravigliose col ferro, mentre mi insegnava a disegnare i cavalli, a fare i richiami per gli uccelli, mentre uccideva con un sol colpo fatale galline e conigli, per non farli soffrire, cui fino al giorno prima aveva parlato affettuosamente mentre gli dava da mangiare; l’altro, maestro e famoso latinista, me lo ricordo che mi insegnava a fare gli incalmi alle viti, a fare il vino e la grappa, che mi insegnava analisi logica alle elementari, che mi insegnava il latino leggendomi l’Eneide e poi la sua traduzione a cui si era per anni dedicato, quando mi leggeva le canzoni che aveva scritto per il Re e Mussolini.
La Vita e la Morte erano presenti, conosciute e considerate senza paura, nell’ordine delle cose create da Dio.
Oggi le giovani generazioni per lo più vivono un mondo virtuale, appositamente costruito per ingannarli ed usarli a meri fini di potere e di economia, un mondo dove tutto è canzonetta, coca cola, vuotezza esteriore ed interiore! La morte “è” un’invenzione dei film e della play station!
Solo quei giovani più sfortunati, colpiti negli affetti più importanti o nella stessa loro salute, imparano di colpo la VITA, fuori dagli schemi miseri ed inutili della Scuola inefficiente, fuori dalla visione imbonitrice della TV, fuori dagli oceani di stupidità, malvagità, ignoranza, ossessione, erudizione,commercio, ecc. in cui navigano in Internet.
Non è vero che tenere i figli fuori dalle realtà della vita gli faccia bene: è vero semmai il contrario, dato che in questo mondo attuale le brutture sono aumentate bisogna difenderli insegnando loro a difendersi, e ciò rimane compito esclusivo dei genitori che soli possono “leggere” insieme ai loro figli le cose brutte del mondo, di cui anche essi sono responsabili, insegnando loro ad intuire i pericoli ed a considerare le cose nel modo giusto.
Ma, forse è pretendere troppo da quanti sono stati allevati a nutella e coca cola, senza mai uno schiaffo, avendole tutte vinte fin da piccoli.

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