Sul Gazzettino di oggi in prima pagina gli “eroi” della Formula 1 brindano non più con il vino ma con gassosa all’acqua di rose; altra notizia, Tutti e Dappertutto, persino in Brasile…, producono e vendono Prosecco DOC.
Due facce del problema che oggi si dice ipocritamente di voler risolvere.
Vediamo prima il problema di più semplice soluzione, quello della tutela economica del Prosecco e poi il problema ben più grave dell’alcoolismo:
dalle mozzarelle del sud al vino del nordest, il problema fondamentale è di tutelare senza possibilità di interpretazioni le imprese serie che imprendono, che impegnano capitali e risorse economiche in questo difficile momento socioeconomico; e ciò lo si deve fare immediatamente, senza esitazioni e, soprattutto, senza dare spazio a chi parla di protezionismi, al fine primo di proteggere posti di lavoro, famiglie ed intere zone che “vivono” del nostro prodotto di qualità; non dimenticando controlli più assidui ed a sorpresa, e colpendo con pene esemplari i produttori truffaldini ed avvelenatori: aziende, già a suo tempo trovate a produrre il vino al metanolo, dovevano già essere state chiuse ed interdetti i proprietari a continuare in qualsivoglia modo tale attività; ed invece ce le siamo ritrovate nuovamente a produrre schifezza, ad offuscare il lavoro di tanti invece impegnati nella qualità!
Non è certamente con gli ipocriti esempi, come quello odierno della Formula 1, che si risolve il problema dell’alcoolismo: l’alcolismo, la dipendenza dal fumo, l’uso innaturale di droghe e prodotti chimici euforizzanti non dipendono dalla produzione del vino!
Due facce del problema che oggi si dice ipocritamente di voler risolvere.
Vediamo prima il problema di più semplice soluzione, quello della tutela economica del Prosecco e poi il problema ben più grave dell’alcoolismo:
dalle mozzarelle del sud al vino del nordest, il problema fondamentale è di tutelare senza possibilità di interpretazioni le imprese serie che imprendono, che impegnano capitali e risorse economiche in questo difficile momento socioeconomico; e ciò lo si deve fare immediatamente, senza esitazioni e, soprattutto, senza dare spazio a chi parla di protezionismi, al fine primo di proteggere posti di lavoro, famiglie ed intere zone che “vivono” del nostro prodotto di qualità; non dimenticando controlli più assidui ed a sorpresa, e colpendo con pene esemplari i produttori truffaldini ed avvelenatori: aziende, già a suo tempo trovate a produrre il vino al metanolo, dovevano già essere state chiuse ed interdetti i proprietari a continuare in qualsivoglia modo tale attività; ed invece ce le siamo ritrovate nuovamente a produrre schifezza, ad offuscare il lavoro di tanti invece impegnati nella qualità!
Non è certamente con gli ipocriti esempi, come quello odierno della Formula 1, che si risolve il problema dell’alcoolismo: l’alcolismo, la dipendenza dal fumo, l’uso innaturale di droghe e prodotti chimici euforizzanti non dipendono dalla produzione del vino!
Non si può indurre in inganno la gente portandola a non bere vino, causa l’incremento continuo di alcoolizzati specie tra i giovani; un bicchiere di vino a pasto, lo dicono anche i medici, specie quello nero, ha sempre fatto bene, è un antiossidante, aiuta la circolazione e sarebbe anche anticancerogeno; se anziani, specie in zone fredde montane, ed ora sempre più giovani (non per motivi di duro lavoro al freddo…) si trovano a bere in modo smodato ed a drogarsi per di più, e rientrando il mattino dalle discoteche oltre ad ammazzarsi ammazzano anche altre persone in incidenti spaventosi, la motivazione non è certo il vino, ma una gravissima crisi etica e sociale della nostra attuale “civiltà”, dovuta al fatto che nessuno pensa più ad educare persone sane, ma solo ad utilizzarle come consumatori per fare soldi!
In questa società malata e decadente conta solo il denaro e a questi giovani, che ipocritamente diciamo di voler aiutare, non siamo più capaci da anni di dare, con l’ esempio dall’alto, un senso del futuro, pochi punti fermi, come la famiglia e gli altri valori non negoziabili, in cui credere e per i quali valga la pena di combattere e di sopportare anche duri sacrifici!
Poveri giovani, sono vittime di un grande inganno.
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