martedì 5 febbraio 2008

Terrorismo Novella 2008

Ballarò della scorsa settimana ha superato sé stesso.
In una trasmissione traboccante ipocrita cordoglio per i tanti caduti del terrorismo, come il famoso Commissario Calabresi, sono stati intervistati e (addirittura…) lasciati parlare i figli di vittime illustri del terrorismo degli anni di piombo.
Una sapiente regia, giocata sul silenzio commosso e rispettoso, su coni di luce scenografici giocati tra l’ombra della platea, filmati in bianco e nero, ha mirabilmente confezionato (dobbiamo riconoscerlo, i rossi hanno sempre saputo far bene la loro propaganda…) l’ultima farsa televisiva, sul fenomeno del terrorismo nostrano e delle brigate rosse.
Chi non ha vissuto quegli anni, dato che oltre trent’anni di ignoranza scolastica e di lavaggio del cervello hanno dissolto il senso critico, è normalmente predisposto a bere la televisione di propaganda (e non sono pochi…), e così ha imparato una nuova storiella sugli anni di piombo: si è cercato di far passare l’intera faccenda non come un fenomeno politico accuratamente studiato e diretto, sempre da quell’internazionale comunista che dopo l’8 settembre voleva far divenire l’Italia ed il Popolo italiano una fetta dell’Unione Sovietica, in una gara di spartizione con altre potenze straniere; ma come lo sghiribizzo di alcuni ragazzacci di famiglie bene che agivano da soli, per piccoli gruppi indipendenti, fuori dalle regie della politica ufficiale!
A parte l’offesa per l’intelligenza della Gente pensante, la manifesta faziosità e la voglia (tutta da analizzare) di prendere le distanze , viene da chiedersi cosa ne pensano i vari ideologhi del tempo come Curcio, Sofri, Toni Negri, e tanti altri che hanno pagato (anche se poi in qualche modo “graziati “ o con pene assai ridotte con varie metodiche giudiziarie personalizzate, quando addirittura non premiati con la carica parlamentare…) per come sono stati presentati ora al pubblico ludibrio.
Credo che mal la digeriscano anche buona parte di coloro che l’avevano fatta franca e che sono stati premiati con impieghi importanti, nelle università, in altri organismi dello Stato.
Comunque anche questo, pur senza intenzione, costituisce indirettamente un passo verso la verità.
Solo quando ci saremo tolti onestamente tutti i fardelli della nostra storia, quando non ci sarà più spazio per la strumentalizzazione storica per demonizzare l’avversario politico, solo forse allora si potrà avere una politica costituita da forze e uomini responsabili che, gettati via ingombranti fardelli legati al passato, avranno l’intelligenza la volontà e il coraggio di misurarsi sulle sfide di un Mondo sempre più complesso solo con la qualità delle loro ricette nel merito sostanziale dei problemi reali.

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