martedì 23 febbraio 2010

Truffe negli appalti e semplificazione

Quando sento parlare di semplificazione mi vengono i brividi. Perché? Perché da quando, da decenni, i vari governi hanno parlato di semplificazione, ogni volta il tutto si è tradotto in ulteriore appesantimento delle pratiche burocratica, in conseguente diminuzione esponenziale dell’efficienza ed aumento delle possibilità di brogli.
La ragione sta nel fatto che da troppo ormai la classe politica è composta, per lo più, da mediocri che cercano una posizione, la “carega”, ai soli scopi di potere e denaro; elementi quindi quasi sempre digiuni di informazioni tecniche sufficienti per dirimere la materia di cui sono chiamati ad occuparsi in nome del Popolo, capaci solo di farsi la guerra e di sbarrare la strada ai migliori.
La conseguenza inevitabile è che codeste persone debbano farsi “aiutare” da cosiddetti “esperti del settore”, elementi ovviamente (per motivazioni di voto e di scambio di favori) scelti tra le fila dei frequentatori di partito e non sempre all’altezza della situazione, poiché da troppi anni si sono infilati nei partiti personaggi in cerca solo di lavoro ed assolutamente menefreghisti dei bisogni della gente.
Cosa possono dunque due inesperienze unite dal solo fine di acquisire un posto, del lavoro? Devono ovviamente rivolgersi alla schiera, sempre più pingue, dei burocrati che affollano ogni ufficio pubblico, dal più piccolo Comune su su fino ai Ministeri.
Mentre i burocrati di tempo fa almeno conoscevano approfonditamente la materia e solo ai vertici prendevano parte attiva agli “affari”, oggi il numero dei burocrati giovani, inesperti (e quindi paurosi ed incapaci di assumersi qualsivoglia responsabilità decisionale) ed “affamati” è in costante allarmante aumento (in parallelo all’aumento delle poltrone politiche); consci dell’inetta mancanza di autonomia di tanti politici sanno di avere comunque in mano un grande potere.
La conseguenza è il diluvio normativo, con norme troppo vaghe o troppo dettagliate quando non in palese contrasto con altre, che inibiscono, bloccano il cittadino rispettoso quando non lo colpiscono con sanzioni non proporzionate e tese solo a fare cassa. Come in un girone infernale, in una progressione geometrica dannata, chi legifera sulla scorta dei documenti istruiti dai burocrati non si rende neppure conto che costoro anziché semplificare alimentano la confusione con l’unico risultato di incrementare il loro potere; vien persino da pensare che certi burocrati creino appositamente norme insulse, astruse, dannose e complicatorie che riducono l’efficienza, aumentano il loro potere ed aumentano esponenzialmente la capacità di brogli e tangenti. A pensar male si fa peccato, ma spesso ci si indovina…diceva Andreotti, politico assai discusso ma certamente non mediocre! E’ amaro poi constatare come il diluvio normativo colpisca solo le regioni più “virtuose” mentre non sortisce alcun effetto in aree endemiche del Paese che non rispettano alcuna legge se non quella della malavita organizzata.
Il problema quindi è assolutamente non risolvibile in questa stagione triste; solo una fortissima esigenza di moralizzazione proveniente dal Popolo e da uomini di pensiero ed etica (al momento non si vedono mentre emergono per lo più quelli malati dalla stessa fame di denaro e carriera) potrebbe scardinare il meccanismo, azzerando i modi con cui si rigenerano ed autoalimentano la classe dei politici e quella dei burocrati; ma serpeggia ormai l’amara impressione che solo forti sconvolgimenti, che tutti abbiamo paura di augurarci per i nostri affari e per il futuro prossimo dei nostri figli, potranno fermare il perverso meccanismo per una rinascita tanto irrealisticamente invocata. Ritengo che i tempi delle Civiltà siano molto più lunghi della vita degli uomini e, a mio parere, siamo in una fase mondiale di decadenza inarrestabile, ma che necessita del tempo necessario per svolgersi interamente e dare luogo ai cambiamenti della Storia; forse Gorbacev, nel suo tentativo di salvare un sistema comunista che con la crisi dagli anni 60 aveva ormai dimostrato la sua inefficienza come sistema, sta alla caduta dell’imperialismo sovietico come l’11 settembre, con il bombardamento delle torri gemelle simbolo del potere economico americomondiale, rappresenta l’inizio della caduta dell’imperialismo americano e del suo modello dei grandi numeri esteso in tutto l’occidente. E’ dunque crisi gravissima di un modello storico sociale ed economico e noi ne siamo infima parte.
Ma tutto ciò, comunque, non ci giustifica nel nostro modesto agire quotidiano quando ci gettiamo il problema alle spalle dicendo che è più grande di noi…poiché il comportamento di ognuno di noi è fondamentale come parte e come esempio per ricostituire una Società sana.

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